Spiegate ad Adinolfi che nessuno sta "usando il suo nome" per cercare voti
Mario Adinolfi non ci parla del perché abbia aiutato la veggente Gisella a truffare centinaia di persone prima di fuggire all'estero col malloppo, preferendo inventarsi che qualcuno userebbe il suo nome per farsi pubblicità.
Ma ovviamente siamo dinnanzi alla solita mistificazioni, dato che chi si dichiara l'antitesi della sua ideologia non pare avere nulla a che vedere con la sua sterile polemica e col suo ritenersi l'uomo più importante del globo terracqueo:
Nonostante paia evidente che Adinolfi voglia insultare la candidata solo perché transgender, alquanto surreale è il suo lanciare 1insulti a chi si candida in comuni con meno di mille abitanti. Anche perché gli andrebbe ricordato che Ventotene ne aveva solo 751, anche se nessuno ha votato per lui.
E se lui ci pare che Adinolfi abbia già molta più visibilità di quanto meriterebbe, è contro chi parla per la prima volta che lui urla che lui esige che i giornali diano spazio ai suoi candidati. In particolare, vorrebbe si parlasse di quel suo Luigino Rancan che dalle pagine del Corriere della Sera prometteva la sistematica discriminazione dei figli dei gay o quel suo Carlo Bravi che promuoveva il manuale per omofobi dell'ex senatore leghista Simone Pillon: