Trentino. L'orrore delle torture leghiste a mamma orsa e ai suoi cuccioli


Che fine faranno i tre cuccioli in fase di svezzamento che il leghista Maurizio Fugatti ha tolto alla loro mamma e ha abbandonato da soli nei boschi? La loro atroce sofferenza e i loro patimento lo renderanno felice quasi quanto parrebbe renderlo felice l'idea di ammazzare la loro mamma?
E si sentirà ripagato nel sapere che JJ4 starà soffrendo per il distacco dai suoi cuccioli. Cuccioli che lei ha difeso dal runner e che il leghista ha praticamente condannato a morte cercando di farli morire di fame e di stenti. Ora dice che vuole uccidere anche lei, quasi ritenesse che moltiplicando le vittime farà felice l'elettore dato che prima c'era un solo morto ed ora, grazie a lui, si conteranno cinque cadaveri.

Eppure era difficile attendersi altro, dato che la Lega ha da sempre sostenuto una inumana cultura della morte. Il loro partito ha varato leggi inumane che puniscono chi salva vite a loro sgradite in mare, così come ha sostenuto che il leghista dovesse poter sparare alle spalle di persone disarmate perché loro non accettano il concetto di eccesso di legittima difesa. E da un partito che propone numerose teorie che parrebbero ispirate all'ideologia suprematista, pare normale vogliamo massacrare chiunque sia ritenuto una minaccia per la loro supremazia. Che si tratti di orsi, di migranti o di persone con una fede religiosa diversa dalle loro, loro sono per eliminare chiunque non sia come loro. Un po' come faceva anche Hitler con i suoi campi di sterminio. E dato che si parla di leghisti, si sa che per loro è incomprensibile pensare a qualunque forma di convivenza, dato che loro sono per la supremazia.

Per il leghista Fugatti pare uccidere sia la soluzione a tutto, eppure basterebbe guardare cosa avviene a Yellowstone per capire che basterebbe avere die buoni politici e la connivenza sarebbe possibile. Infatti persino nel Paese in cui ogni esaltato di destra ha un fucile in tasca, a nessuno viene in mente di freddare mamma orsa per sancire la supremazia "razziale" e territoriale di Pillon


Ma l'odio leghista verso gli orsi ha origini passate. Già nel 2011 il leghista Fugatti cercò di propinare carne d'orso alla festa della Lega Nord del Trentino. Diceva di voler «riconquistare il territorio» in quel ricorso a slogan coloniali che tanto piacciono al loro elettorato, motivo per cui si procurò 50 chili di carne d'orso e ne fece cuocere 28.



Sul posto arrivarono i Nas dei carabinieri da Vicenza. Lui raccontò di aver comprato la carne in Slovenia, aprendo un caso diplomatico con la Slovenia visto che la vendita di quella carne era illegale.
Il leghista si trovò così con carne illegale importata illegalmente. Ciò pare aver però contribuito a fargli fare carriera nella Lega, facendolo diventare presidente del Trentino. E mentre alcuni orsi erano stati uccisi per gettare nei cassonetti le loro carni, loro (che ai tempi erano ancora secessionisti e dicevano di odiare Roma e tutti i meridionali) se la presero con chi faceva rispettare la legge: «Ci dicono che manca il certificato di importazione della carne. Ma sappiamo che è Roma che ci ha mandato i militari».

Davanti all'orrore e al sadismo dimostrati dalla presidenza leghista, sui social è partita una campagna di boicottaggio del Trentino. In tanti promettono che non porteranno più un solo euro ad una popolazione rappresentata da un leghista che vuole ammazzare gli orsi che fanno gli orsi dopo che loro li hanno fatti riprodurre per intascarsi fondi europei. Ed ovviamente l'appello riguarda anche il boicottaggio delle mele trentine e di ogni altro prodotto arrivi da quelle terre.
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