Adinolfi si dice "discriminato" dai gay mentre lancia maledizioni contro chi dissente da lui
Con buona pace per Mario Adinolfi, cercare di fare soldi facili attraverso l'istigazione alla discriminazione non significa "pensarla in modo diverso". Significa solo sputare in faccia a Gesù mentre ci si rende complici di crimini abominevoli.
Inoltre sarebbe anche interessante comprendere in che modo ritenga si possa avere un pensiero opposto alla realtà e alla natura, dato che le sue posizioni equivalgono al volersi dichiarare in disaccordo con i mancini o von i biondi. E se è appurato che l'omosessualità non è una malattia, molti studiosi ritengono che l'omofobia lo sia. Dunque non è certamente "discriminatorio" verso le sue mire discriminatorie invitare chi manifesta evidenti disturbi in tal senso a chiedere aiuto a dei professionisti.
Ma dato che Adinolfi ama dire che lui si sentirebbe discriminato perché non può discriminare, è con i suoi soliti toni prepotenti e violenti che scrive:
Lanciando anatemi e augurando ogni male a chiunque dissenta dalla sua ideologia, Adinolfi dice di essere stato «aggredito» da Fabio Volo ai tempi della sua sterile polemica contro Kung Fu Panda.
Se al posto di inculture i gay ascoltasse i racconti delle aggressioni da loro subite, forse Adinolfi riuscirebbe a comprendere che non è lecito definire «aggressione» il semplice esercizio della libertà di critica davanti alle sue aggressioni alle minoranze dai microfono di Radio Maria.
Una volta finito di augurare il male a Luxuria, Adinolfi passa a irridere tematiche serie come le vicende di Bibbiano per dare in pasto ai suoi seguaci le sue solite semplificazioni. Lamentandosi che la giustizia garantisca il diritto della difesa anche se lui ha emesso le sue sentenze, il fondamentalista romana pare eccitarsi nel parare di un tema che le destre hanno usato per promuovere omofobia dicendo che qualcuno volesse "vendere i bambini ai gay" a fronte di una coppia di lesbiche convolta in mezzo a molte copie eterosessuali. E così scrive:
Senza mostrare alcun rispetto verso quei bambini, imbarazzante è come Adinofli si lanci nel descrivere pruriginosi arrossamenti nelle aree vaginali di una minore.