Arisa diventa la paladina della destra, vittima di gay brutti e cattivi
Arisa pare Jacopo Coghe mentre tenta di sostenere che discriminazione e tolleranza meritino la stessa legittimità, in quanto espressione della diversità. Evidentemente non ha compreso che il suo voler supportare chi vuole attaccare un'intera comunità la pone sullo stesso piano del nemico che vuole farla fuori. E se stessimo al suo ragionamento, anche il prete pedofilo dovrebbe poter mettere in discussione le leggi che lo contrastano, magari asserendo che l'abuso dei minori e le norme a tutela dell'infanzia siano due forme di diversità che meriterebbero uguale rispetto.
Fatto sta che la cantante scrive:
Peccato che diventi complesso vincere quando la signora Meloni, a lei così gradita, promette leggi che limiteranno libertà e diritti. E diventa ancora più difficile combattere quando la stampa usa le sue parole per sostenere che non ci sarebbe alcuna omofobia nell'omofobia della Meloni, da lei definita la mamma dei gay che vuole redarguirli dalla loro sessualità "sbagliata".
Perché se è comprensibile che lei voglia far finta di non capire, appare inaccettabile una stampa che la descrive come la povera vittima di una comunità lgbt che la insulterebbe perché felicemente meloniana, sorvolando sulle altre dichiarazioni da lei dette:
Il problema non è solo il suo amore per la Meloni, ma il fatto che la signora dica che "nella comunità lgbt ci sono anche persone normali". Ma evidentemente quella verità non era utile alla propaganda, altrimenti quelli che vogliono i gay fuori dalla TV non avrebbe potuto accusare i gay di non accogliere chi li attacca. E magari non avrebbero potuto incitare i loro lettori ad essere sempre più convintamente omofobi ed ostili alle minoranze:
Quindi il gay sarebbe spocchioso se non invita ai prode chi dice che non tutti i gay sarebbero anormali, ma il destroso sarebbe patriota se invoca la censura die cantanti gay a Sanremo. E probabilmente avranno lì la loro Arisa, dato che quella nuova Tele Meloni che ha sostituito la Rai pare molto attenta a ricompensare chiunque offra i suoi servigi alla loro propaganda.