Il partito di Adinolfi chiede la soppressione della Giornata internazionale contro l'omofobia


Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, chiede l'abolizione della Giornata internazionale contro l'omofobia.
Scimmiottando la dialettica di Salvini, dice che lui vorrebbe abolire ogni promozione della tolleranza e del rispetto perché lui dice che "l'Italia non è un Paese omofobo". Se pare evidente il suo tentativo di aizzare i suoi proseliti facendoli sentire sotto accusa, qui il tema non è il loro falso nazionalismo, ma l'evidenza che esistano ancora troppi omofobi dato che si continuano a registrare centinaia (se non migliaia) di episodi e violenze dettati dall'odio omofobico.

La richiesta di De Carli diventa ancor più ideologica se si considera che a pronunciarla sia un tale che invocava la discriminazione delle minorenni trans sui mezzi di trasporto, che cerca elettori tra gli omofobi di estrema destra o che si oppone a qualunque forma di educazione al rispetto, spesso cercando di spaventare i suoi elettori attraverso la truffa "gender". Fatto sta che è attraverso i suoi canali social che lo troviamo a dichiarare:



Il post ha ottenuto l'immediato apprezzamento del pastore evangelico Luigi Carollo, ossia di quel seguace di Pillon che invita i genitori omofobi a non accettare l'omosessualità dei figli. E pazienza se è provato che l'atteggiamento da lui suggerito sia provata causa di numerosi suicidi:



Si prosegue con altri adinolfiniani che dicono di non vedere alcuna omofobia, ma che sostengono he sarebbe in atto una persecuzione dei sedicenti "cristiani" in Italia. Se bisognerebbe dibattere sul fatto che chi vota Adinolfi possa definirsi "cristiano" senza risultare blasfemo, quasi comico è come chiedono la censura di Fedez e di Luxuria lanciando accuse che parrebbero rientrare nel reato penale di diffamazione:



Se già non pare andare bene con chi cerca di opporre la loro opinabile idea di "cristianesimo" ai gay in un chiaro abuso della religione a fini discriminatori, è quasi a voler dimostrare come non esista alcuna omofobia che i suoi proseliti iniziano a dire che Mediaset dovrebbe dipingere la transessualità come un qualcosa di anormale che va condannato:



Chiesta la discriminazione dei gay, De Carli passa a chiedere che sia abortito ogni diritti di scelta delle donne, sognando una dittatura in stile iraniano in cui tutte le donne possano essere costrette con la forza a subire le sue scelte sui loro corpi:



Dopo aver chiarito che, davanti all'inondazione che ha colpito l'Emilia Romagna, le sue priorità erano quelle di chiedere l'abolizione del rispetto verso le vittime delle sue campagne di istigazione alla discriminazione e la cancellazione della libertà di scelta delle donne, finisce col scimmiottare pure Libero in uno squallido tentativo di usare i morti per i suoi ingiustificato attacchi al Pd:



Da notare è come De Carli citi sé stesso per sostenere che lui avrebbe ragione perché lo dice lui. E così, la calamità naturali diventano un pretesto per attaccare gli avversari politici, ovviamente dimenticandosi di come fosse lui a lamentarsi di come le sinistre si preoccupassero dei cambiamenti climatici al posto di negarli come faceva lui.
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