La CEDU ha condannato la Romania per il mancato riconoscimento delle famiglie gay


La Corte europea dei diritti umani si è pronunciata contro la Romania e il mancato riconoscimento legale delle relazioni omosessuali, in violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare.
La sentenza è stata emessa dopo che 21 coppie, tutte di nazionalità rumena nate tra il 1967 e il 1996, avevano presentato denunce alla CEDU tra il 2019 e il 2020. Le coppie lamentavano che non c'era modo di salvaguardare legalmente le loro relazioni a causa della mancanza di un qualunque riconoscimento giuridico. Tutte le coppie aveva dato comunicazione all'anagrafe locale, esprimendo l'intenzione di sposarsi, ma le loro richieste sono state puntualmente respinte in base a un articolo che definisce il matrimonio come un'unione tra un uomo e una donna.
La CEDU ha così stabilito che la Romania viola l'articolo otto della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dato che gli Stati membri sono tenuti a fornire una qualche forma di riconoscimento legale per le coppie dello stesso sesso. Il tribunale ha anche rilevato che le coppie ricorrenti non avevano potuto accedere a molti dei diritti sociali e civili concessi alle coppie eterosessuali a causa della mancanza di riconoscimento legale.
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