La Polonia propone tre anni di carcere per chi non nega cure agli adolescenti trans
Jacopo Coghe si dichiara eccitato davanti ad una Polonia che vuole mettere in carcere i medici che non negano cure e terapie agli adolescenti trans. Partendo dal suo presupporre che la transessualità vada combattuta e che chi non condivide i suoi stessi pruriti sessuali debba essere reso vittima di torture psicologiche da parte del potere politico di estrema destra, elogia un sedicente gruppo di "cristiani" che vuole aiutare Duda a fare del male ai ragazzini.
Tralasciando come Coghe arrivi a definire "bambini" gli adolescenti pur di cercare di corrompere alla sua ideologia quelli che credono davvero che promuovere omofobia serva a "difendere i bambini" come lui ama sostenere, interessante è come sostenga che i genitori debbano subire le sue scelte sui loro figli dato che lui teorizza che la presunta "priorità educativa del genitore" vada riservata solo agli omofobi che vogliono corrompere all'odio omofobico i propri figli:
Se è difficile comprendere perché Coghe esulti al pensiero di come Duda voglia mettere in carcere chi non garantisce il benessere psicofisico degli adolescenti, altrettanto evidente è come spesso cerchi di confondere le cure ormonali con le operazioni chirurgiche.
Il gruppi di "cristiani" da lui citato sostiene che le persone transessuali sarebbero in realtà "autistici" che non comprendono che si debba essere eterosessuali e sostengono che si debba impedire che una persona transessuale non risulti feconda dal punto di vista riproduttivi. peccato che sia Coghe e la sua gente a rifiutarsi di accettare l'identità di chi non si opera, accendendo quel cortocircuito per cui a loro non va bene qualunque forma di transessualità.
Secondo i promotori, la norma sarebbe parte di "una più ampia tendenza di opposizione alle pratiche che sono dannose per i bambini e si basano su un'ideologia che nega la realtà oggettiva della sessualità umana". Ovviamente sono loro ad aver deciso che quelle pratiche sarebbero dannose e sono loro ad aver stabilito che si debba ritenere inaccettabile qualunque forma di sessualità non sia espressione della loro.
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