Libero, Borselli e Malan insultano il Canada perché difende i diritti civili

Hoara Borselli, ossia l'attricetta che mostrava le tette in filmetti di quart'ordine, incita i lettori di Libero ad insultare il presidente canadese perché a lei non sta bene possa esprimere preoccupazioni verso le politiche anti-gay della sua amata Giorgia Meloni.
Tutta eccitata perché il quotidiano di estrema destra cavalca la propaganda di Putin per attaccare i diritti civili, è mostrando una certa avversione per la punteggiatura che la soubrette scrive:

Mostrando come la destra sappia solo insultare e offendere, le va dietro pure il senatore Malan. Membro di un partito che in Europa non ha votato per la depenalizzazione dell’omosessualità. L'esponente di Giorgia Meloni scrive:

Poi, in un inglese stentato, aggiunge:

Anche lui cita la propaganda dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, inventandosi che un saluto formale vada inteso come un "inchino" simile a quello che Salvini e Meloni sono soliti fare davanti ad Orban, Duda e Putin.
E se anche un bambino capirebbe che riconoscere i diritti non si riduca solo alla loro crociata contro la GpA, è solo di quello che parlano manco volessero ragione a quei loro finanziatori russi che dicevano di volerli finanziare perché il loro elettorato è particolarmente ignorante.
Inoltre è curioso come a Malan e alla Borselli pare non fregare nulla delle vittime di tratta, delle 125.000 escort o della prostituzione a cielo aperto. Per loro sarebbe "schiava" chi prende decisioni libere in contrasto alla loro ideologia, in un Paese in cui la GpA non può essere retribuita.


Update 23:00. A testimonianza della "qualità" dei film della Borselli, il solo fatto di pubblicare fotogrammi della signora che si erge a giudice altrui pare sufficiente per essere sanzionati:


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