Marco Mengoni finisce vittima dell'odio omofobo, tra diffamatori e violenti che vogliono imparlarlo


Mentre Giorgia Meloni e Matteo Salvini negano di promuovere odio omofobico come sostiene il Parlamento Europeo, pare alquanto evidente che loro politiche abbiano portato i fondamentalisti omofobi a sentirsi legittimati a dare libero sfogo alla loro violenza e alla loro smisurato odio. E così è bastato che Marco Mengoni si presentasse sul palco dell'Eurovision con una bandiera lgbt perché le destre lo sommergessero di un odio che pare provenire dal più profondo degli inferi.
C’è chi ha parlato di “propaganda” come Jacopo Coghe gli ha insegnato a fare e chi dice che quello fosse un “vilipendio” di un simbolo che va bene solo se viene usato sui social per identificare i neofascisti. Qualcuno ha definito la bandiera rainbow come “la bandiera dei depravati” o “la bandiera dei sfinteri” prima di consigliare a Mengoni di “mettersi seduto in cima all’asta” in un chiaro riferimento alle sadiche torture che venivano inferte ai gay durante quel Medioevo che Pillon tanto ama esaltare.
Ovviamente gli hanno anche dato del “ricchi0n3”, del “malato”, del “finocchio”, invitandolo a farsi “curare”. E dato che loro senoniano un regime salvinaino fondato sull'odio verso le minoranze, qualcuno gli ha chiesto di “cambiare nazione” dato che nell'Italia della meloni non c'è spazio per chi non corre dietro alle ragazzine come Salvini.
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