Nicola porro si mette a sfottere pure Lucia Entusiasta, eccitato per la colonizzazione populista della Rai


Dopo aver sfottuto Fabio Fazio, Nicola Porro invita i populisti a fare le pernacchie a Lucia Annunziata in quella sua consueta abitudine ad insultare ed offendere chiunque non la pensi come i gruppi politici che lui promuove.
Inventandosi che dare le dimissioni significherebbe "fare la martire" e che l'elettore di destra dovrebbe gioire davanti a chi vuole vuole cancellare la pluralità dell'informazione per garantire una propaganda a senso unico, scrive:



Se è opinabile che un tizio che pensa che il giornalismo di faccia facendo "toc toc" si erga a giudice supremo della professionalità altrui, il suo max Del Papa propina uno di quei suoi soliti pistolotti in cui la predominanza di offese rende pressoché incomprensibile senso del testo (sempre che ce ne sia uno):

Cazzo! Lucia Annunziata se n’è ghiuta e soli c’ha lasciata. E adesso la Rai è più povera, sarebbe più ricca perché risparmia sui cachet proletari delle brigate rosa di Fazio e di quelle rosso pompeiano di zia Lucia, ma più povera di contenuti, idee, risposte esperienze servizi. Annuciaziò annunciaziò: Lucia prende cappello e passa via. S’è dimessa “in modo irrevocabile” che è lo slang all’italiana per dire potrei sempre ripensarci, anzi non faccio sul serio, però dovete cercarmi, tu partito mi devi difendere.

Detta la parolaccia per far vedere all'elettore leghista che loro sono scaricatori di porto mancati, è mistificando la realtà dei fatti e negando le nomine politiche che aggiunge:

E tutti d’un tratto, un pernacchio. Lo stile è quello che è, vagamente borbonico, so’ giornalisti del secolo scorso, ma è la ciccia qui a pesare. Donna Annunziata in soldoni non tollera il ricambio in Rai, per quanto morbido, dai, su, che è tutto fatto col bilancino: talmente sputa e schifa le nuove nomine da non poterci convivere, con tipico disprezzo democratico. Se ne corrobora la intramontabile sensibilità di sinistra: noi occupiamo per il pluralismo, voi perché siete dei maiali. A noi la Rai ci spetta perché è cosa nostra, voi non siete degni neanche di innaffiarci le piante.

Peccato che Lucia Annunziata non abbia mai detto ciò che Del Papa le attribuisce, anche se si sa che la destra ama infilare parole mai dette nelle bocche delle vittime della loro diffamazione in modo da risparmiarsi l'onore di rispondere con concetti anziché insulti.

Irridendo il fascismo e negando che sia in atto un'epurazione della Rai, il signore Del Papa scrive pure:

Vabbuò, cumbà, la strategia è chiara: autoepurarsi uno via l’altro per dare l’idea del regime fascista. Siccome nessuno li tocca, fanno da soli. Ma potrebbe essere un errore clamoroso, potrebbero scoprire che il pubblico, la gente, la cittadinanza vive benissimo senza la loro propaganda smutandata: questi son personaggi che hanno praticato e poi apertamente teorizzato la militanza scoperta, faziosa, scorretta, avvalendosi del servizio pubblico, che fino a prova contraria dovrebbe essere fruito da tutti. La prova contraria sono loro e a questo punto ridicola. Patetica. Diuretica. Diciamola come va detta, una lettera del genere, a settanta e passa anni, sa molto di infantilismo di ritorno. Triste, solitario y, speriamo, final: questi sarebbero i sacerdoti, i farisei delle opinioni in Rai.

Insomma, tanti begli insulti per sostenere che le opinioni altrui andrebbero ritenute propaganda. Mica come loro che usano una fantomatica "ideologia gender" contro i gay anche se Giorgia Meloni dice di non sapere cosa indichi quel termine che lei cita istericamente.
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