Provita chiede più omofobia e meno rispetto in occasione della IDAHOBIT
In occasione della giornata internazionale contro l'omofobia, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus invoca leggi che impongano la sistematica discriminazione delle persone lgbt. In particolare, Jacopo Coghe chiede che il Governo meloni colpisca i giovani, imponendo leggi in stile russo che rendano le scuole un logo pericoloso e prive di ogni forma di rispetto al fine di favorire il bullismo omofobico.
Attraverso un surreale e aberrante comunicato, l'organizzazione di estrema destra invoca la soppressione della ricorrenza inventandosi che sarebbe contro l'educazione al rispetto che il loro Matteo Salvini e la loro Giorgia Meloni avrebbero affossato una norma di civiltà contro i reati dettati dall'odio:
Fu uno dei motivi di bocciatura del Ddl Zan in Senato, nonostante questo la Giornata contro l’Omotransfobia, che si celebra oggi, torna per l’ennesima volta a mettere in pericolo, in particolare, l’educazione e la crescita degli studenti delle scuole italiane. Con la scusa di iniziative e progetti di giusto e condivisibile contrasto alle violenze e al bullismo, sono sempre di più gli eventi gender nelle aule dei nostri figli e le scuole che, contrariamente a quanto dice la legge, propongo la cosiddetta carriera alias. Il rischio, concreto, è quello di instaurare nella mente di giovani e adolescenti, che già vivono un periodo fragile e spesso confuso della loro vita, la falsa e anti-scientifica convinzione che si possa “nascere nel corpo sbagliato”. Questo può portare i ragazzi a intraprendere percorsi di transizione sociale e chirurgica, anche con conseguenze fisiche devastanti e irreversibili.
In realtà le affermazioni di Jacopo Coghe non hanno alcuna base scientifica, ma mirano scimmiottare i metodi di propaganda fascisti attraverso un incessante ricorso all'ignoranza e alla paura. Da sostenitore di quel Putin che ha mandato gruppi di neofascisti a stuprare bambine di tre anni, si dice anche convinto che le caratteristiche naturali possano essere "propagandate" e che serva più odio omofobico per garantire figli che vadano a prostitute quando Salvini riaprirà le case chiuse e inizierà a commercializzare le vagine delle donne.
Rilanciando la loro propaganda, è sostenendo che tutto ciò che non è finalizzato a promuovere discriminazione debba essere ritenuto sbagliato che il barbuto fondamentalista prosegue:
Basti pensare, tanto per citare esempi recenti, al corso gender dello scorso 9 maggio imposto come obbligatorio dal Comune di Roma per insegnanti di nido e asilo, oppure al progetto, di aprile, “A scuola per conoscersi” proposto da Arcigay nelle scuole medie del Friuli Venezia Giulia, o ancora ai recenti casi di bagni “neutri” adottati da alcuni Istituti sul territorio nazionale. Per non parlare poi del costante martellamento, da parte di Comuni e municipi, con mozioni per portare l’educazione sessuale e all’effettività nelle scuole di ogni ordine e grado, anche a bambini piccolissimi di 6 anni. Così come, e lo abbiamo denunciato più volte, iniziative di Asl e altri enti pubblici che propongono bandi e percorsi ad hoc per persone Lgbtqia+: una vera discriminazione tra persone di serie A e serie B e per chi la pensa diversamente.
Scopriamo così che la vittima di pestaggi omofobi dovrebbe avere "rispetto" per il neofascista che lo sta picchiando. E a sostenerlo è un'organizzazione che usa l'accisa di "blasfemia" per chiedere la sistematica censura di chiunque non la pensi come loro.
E mentre nell'ultimo anno si sono registrati più di 133 casi di omofobia, che hanno causato ben tre morti e altrettanti suicidi, Coghe cerca persino di negare l'esistenza stessa della discriminazione
Inoltre anche la presunta emergenza nazionale omofobia è una enorme fake news. Gli ultimi dati forniti in ordine di tempo dall’Oscad, relativi al 2021, parlano infatti di 77 segnalazioni riguardanti l’omotransfobia su un totale di 361 di matrice discriminatoria, in netto calo rispetto agli anni precedenti. Giusto condannare e stigmatizzare anche un solo caso, ma questo dimostra come non esista nessuna emergenza omofobia. Dunque non è questa la società che vogliamo per i nostri giovani, non è questa la scuola che vogliamo e che viola i diritti di genitori e famiglie ad una piena libertà educativa da impartire ai figli.
Se Jacopo Coghe vuole quella schifezza per i suoi figli, può benissimo trasferirsi in Russia o in Iran. Negare l'esistenza dell'omofobia mentre si chiede di imporre odio omofobico come forma di "rispetto" verso chi vuole danneggiare la vita altrui mostra il livello di degrado e di violenza a cui quella gente pare essere arrivata.
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