Provita Onlus e Fratelli d'Italia tornano ad attaccare il contrasto al sessiamo

La speranza è che il Comune di Roma possa denunciare Jacopo Coghe per diffamazione aggravata, dato che il barbuto portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus sarà anche un estremista che si dichiara orgoglioso di promuovere discriminazione, ma il suo sostenere che il Comune voglia «formare maestri e maestre di asili nido e scuole infanzia per promuovere l'ideologia gender tra i più piccoli all'insaputa dei genitori» pare andare ben oltre la malafede.

Provita Onlus fa riferimento alla pretestuosa polemica di Fratelli d'Italia, peraltro ispirata alla loro propaganda, che accusa la giunta romana di imporre fantomatici "corsi lgbt" agli studenti attraverso un'associazione "vicina alla comunità Lgbtq".
Se pare evidente che il partito di Giorgia Meloni vorrebbe affidare l'educazione dei figli della altri ad organizzazioni vicine a Forza Nuova e ad altri gruppi neofascisti, nella vicenda le persone lgbt non c'entrano assolutamente nulla. Infatti il tema sono dei corsi contro il sessismo, che Provita attacca attraverso la solita truffa "gender" dall'altro del loro essere promotori di quei convegni patrocinati dai leghisti in cui i preti russi sostenevano che un uomo debba essere libero di poter picchiare la moglie.

Lo scopo pare evidente: creare paure infondate attraverso una sistematica propaganda alla discriminazione che porti i loro seguaci a dirsi pronti a violare la legge pur di indottrinare all'omofobia e al sessismo i propri figli:

Sostenuta dall'organizzazione forzanovista, la consigliera Maria Chiara Iannarelli di Fratelli d'Italia si dichiara offesa da chi invita gli educatori di "non specificare il genere dei protagonisti affinché ciascuno possa immedesimarsi", proponendo attività in cui "non conti comprendere quale sia il genere del bambino".
Evidentemente la signora preferisce che ai bambini si dica che il maschio va il cavaliere e la femmina deve restare in cucina in attesa che un maschio la salvi.

L'assessore Claudia Pratelli ritiene che "le dichiarazioni di alcuni esponenti di FdI sono quantomeno bizzarre e adesso comincio a capire perché nelle scorse settimane, in diversi municipi, lo stesso partito abbia presentato mozioni contro fantomatici corsi Lgbtq rivolti ai bambini. Mi sembra evidente che da parte loro ci sia la volontà di mettersi contro le pari opportunità per le bambine, quello che dichiarano non è affatto vero, non si sono neanche premurati di controllare i contenuti dei corsi di formazione".


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