Rischiano 4 anni di carcere per aver contestato la ministra
Contestare verbalmente un ministro che vuole cancellare i diritti delle donne può costare caro, dato che la Digos ha identificato e denunciato 29 persone che ora rischiano 4 anni di carcere data l'accusa di violenza privata che è stata mossa nei loro confronti.
E neppure si capisce chi avrebbero insultato, censurato, zittito e frignato tra i personaggi che Libero sbatte in prima pagina mentre ceca di fare della Roccella una martire della lotta ai diritti civili:
Sarà che alla destra piace offendere, offendere, denigrare, reprimere, censurare, imporre e calunniare, ma sinceramente la loro speranza che il lacerare il tessuto sociale possa aiutare il loro dominio significa essere disposti a sacrificare il Paese per il loro tornaconto personale.
Se pare esserci differenza tra gli squadristi veri che hanno assaltato la CGIL e quei contestatori che il potere accusa di "fascismo" verso l'estrema destra, il ministro Sangiuliano ha voluto usare il suo ruolo istituzionale per promuovere i libri editi dai suoi consiglieri, che si dicono "stupiti" dalla sua presenza. Infatti non si capisce se Giubilei fosse presente in vece di consigliere del ministro o come editore del libro:
Eppure la destra non ebbe nulla da dire quando i naziskin che fecero irruzione in una riunione antirazzista a Como sono stati assolti…
Quindi i naziskin avrebbero "diritto" di "difendere" il fascismo e le donne vanno arrestate se difendono i loro dritti dagli attacchi della Roccella? Così pare.
Eppure i quotidiani teatrini e le quotidiane polemiche della destra paiono aumentare il divario tra i palazzi del potere e il mondo reale, spiegando perché ormai la gente non vada più a votare. Perché se mentre loro sono impegnati a dire che una ministra ha il diritto di chiedere che il volere popolare sia calpestato in modo da poter imporre le sue personali opinioni, è in altre circostanza e in situazioni che avrebbero meritato più attenzioni che si può capire cosa renda l'Italia un Paese meraviglioso:
Se da una parte c'è chi spala fango, dall'altra c'è chi il fango lor produce. E per i vari Porro, Libero e Malan, chiedere che si pongano limiti alla libertà di espressione pare prevalere sui reali problemi della popolazione. Perché la politica dovrebbe occuparsi di impedire che i cambiamenti climatici provochino nuovi morti, non organizzare passerelle politiche e mercatini per i libri di ministri e sottosegretari.