Adinolfi sbraita che lui si rifiuta di accettare le sentenze che lo sbugiardano
Un giornalista dovrebbe attenersi ai fatti, non inventarsi ciò che più gli fa comodo. Per questo pare davvero inaccettabile che Mario Adinolfi non solo abbia sistematicamente calpestato il principio costituzionale per cui si dovrebbe essere ritenuti innocenti sino a prova contraria, ma ora urla che lui non accetta la sentenza di assoluzione di Foti perché lui esige si dica che andrebbe ritenuto colpevole anche se giudicato innocente sulla base della sua personale convenienza propagandistica.
Se suscita un ceto disappunto trovarlo costantemente impegnato ad usare i bambini a fini di propaganda elettorale, spesso proponendo un immaginario perverso di minori "rubati" o "affittati" che hanno lo scopo di suscitare repulsione nell'uditore, non è accattabile urli che lui non accetta la sentenze perché lui esige si dica ciò che fa comodo a lui.
A questo punto, perché non chiede che la magistratura sia chiusa e che ogni sentenza venga massa dal divano di casa sua sulla base di ciò che meglio si presta alla sua propaganda? In fondo quasi tutti di dittatori pretendevano come lui di poter manipolare le sentenze secondo convenienza.
E se vogliamo che venga garantita giustizia ai bambini, magari mandiamo a processo Adinolfi. Verifichiamo quanti minori hanno subito bullismo omofobico a causa delle sue dichiarazioni pubbliche. Verifichiamo quante famiglie omofobe hanno commesso vionese perché lui portava ai suoi comizi un tale che sosteneva che l'omosessualità potesse essere "curata". Quantifichiamo quanti adolescenti si sono sentiti diffamati perché lui invita gli omofobi a parlare al maschile delle donne trans. Quella sarebbe giustizia.