Anche Porro e Totalo cercano di veicolare squallidi accostamenti tra Pride e pedofilia
Nicola Porro deve aver ritenuto fosse doveroso tentare di incitare odio contro i manifestanti del Roma Pride, in comunione di spirito con l'organizzazione forzanovista Provita Onlus. E dato che ai politici di destra piace accostare i gay alla pedofilia grazie ai fotomontaggi che il senatore Lucio Malan diffonde sui social per sostenere palesi fake-news a danno di interi gruppi sociali, il vicedirettore de Il Giornale tenta di sostener che i gay
Nonostante il documento del Roma Pride non parli mai di "utero in affitto", è usando il termine coniato dalla propaganda di estrema destra che Nicola Porro sostiene che i partecipanti al raduno vadano accusati di «promozione di comportamenti illegali». Mica come il suo Salvini che, in quanto eterosessuale, ha il diritto di dire che lui è favorevole alle case chiuse nonostante lo sfruttamento della prostituzione e d'affitto delle donne sia vietato dalla legge.
Ovviamente Porro accusa i manifestanti anche di lesa maestà, sostenendo che il manifesto del Pride sarebbe «una vera e propria invettiva nei confronti del governo Meloni». Evidentemente siamo in pieno fascismo se ha ragione Porro a sostenere che sia fatto divieto avere opinioni contrarie ai politi che lui promuove. Dice che a lui non sta bene che i partecipanti possano pensare che il governo abbia «dichiarato guerra alle famiglie arcobaleno» o che si possa pensare che a palazzo Chigi ostenti un pensiero «reazionaria, clericale e bigotta, che ha investito altri Paesi europei, come l’Ungheria e la Polonia».
Insomma, a Porro non sta bene neppure che si possa contestare che la sua Meloni sia vicina ad Orban e a Duda, nonostante lei se ne vanti.
In un capitolo intitolato "La strumentalizzazione dei bambini", Porro dichiara che «colpisce soprattutto la strumentalizzazione dei bambini, che fin dai primi Pride sfilavano accanto a dyke in pelle e motocicletta e a leather men con maschere antigas e fruste. Uno scenario a dir poco sconcertante, dove appare lampante il tentativo di vincolare i più giovani all’ideologia, piuttosto che ad un libero riconoscimento della propria identità sessuale».
Porro tenta così di sostenere che i gay vogliano omosessualizzare i bambini in una interpretazione molto curiosa di quelle righe.
Quella tesi è stata anche rilanciata dalla solita Francesca Totolo di CasaPound che, da brava esponente della destra neofascista, accusa i gay di voler «mercificare» i bambini:
In realtà, quella è storia e non è una rivendicazione. E se loro dicono che un Montanelli che stupra minorenni per poi abbandonarle dopo averle stuprate va contestualizzato nel periodo storico, è buffo dican o he non vada contestualizzato ciò che serve ad attaccare i gay.
Almeno nessuno sostiene la legalizzare la violenza sulle donne come sosteneva quel prete ortodosso che fu invitato al congresso di Verona sotto il patrocinio del ministro leghista Fontana.
Con i suoi soliti toni arrogati e prepotenti che la signora Totolo, inizia a dire che bisogna vietare ai gay di aver euna famiglia perché lei si diverte ad accostarli alala Gpa. Perché un conto è un Gandolfini che adotta decine di bambini o gli eterosessuali che vedono trascritti i figli nati mediante GpA, un altro sono i gay a cui lei vuole sia negata l'adozione, i figli e una famiglia:
Quasi a voler chiarire che i velati accostamenti dei Porro e della Totali tra gay e pedofilia sono stati ben recepiti dai loro omofobi seguaci, arriva il solito tizio che cerca di sostenere che la fotografia di un bambino che bacia il padre dimorerebbe che i gay sono pedofili e che il Roma Pride promuoverebbe la pedofilia:
Le cose non vanno meglio sulla pagina di Porro, dove ii violenti che si abbevero alla sua fonte di legittimazione all'odio si accalcano nel vomitare insulti e offese gravissime. Dicono che Porro li abbia convinti che sia doveroso dire che i gay farebbero schifo, che i gay farebbero vomitare e che ovviamente sarebbero pedofili che abuserebbero dei bambini. E mentre Umberto La Morgia di Fratelli d'Italia dice che lui ha sempre detto che bisogna avere schifo dei gay, arriva anche chi dice che bisognerebbe ucciderli:
Dopo una campagna d'odio così marcata, ci sarebbe quasi da stupirsi se al Roma Pride non si presenterà un qualche fanatico nazista che aprirà il fuoco sui partecipanti urlando «Porro akbar». Il tutto mentre la Meloni va in giro a dire che lei non starebbe attaccando la comunità lgbt, anche se pare evidente che un odio simile non si era mai visto prima della sua ascesa.