Coghe all'attacco del vescovo di Bergamo. A Provita non interessa una religione che non viene usata per incitare discriminazione

Jacopo Coghe non si accontenta di molestare i bambini e di cercare di rendere orfani i figli dei gay. La su organizzazione cerca di rendere Putin fiero di loro anche minacciando i diritti delle donne, producendo osceni giornaletti che calpestano la dignità degli adolescenti e bestemmiando Dio.
In particolare, la loro organizzazione sostiene che il dio di Putin sia un'entità malvagia e che dunque si compiaccia di odio e violenza. Per questo la loro organizzazione è impegnata in una campagna di diffamazione contro qualunque parrocchia osi organizzare veglie per il superamento dell'omotransfobia.

Nel mirino del barbuto estremista c'è finito anche vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi. Contro di lui, l'organizzazione di estrema destra pubblica una presunta lettera di un sedicente «attivista pro life» di nome Roberto Allieri, il quale dice che lui avrebbe scifo di chi non usa la religione come mezzo di promozione dell'odio:

Notiamo che questa veglia è inserita in un programma e una strategia a livello nazionale. Pensiamo che lo stare in silenzio di fronte alla promozione di condotte peccaminose diventi a sua volta occasione di peccato. Non solo peccato di omissione ma anche mancanza di quelle opere di misericordia che sono consigliare i dubbiosi o ammonire i peccatori. Inoltre vorremmo porci come modello per altre iniziative analoghe in altri territori. Insomma, possiamo fare rete anche noi per smascherare certe strumentalizzazioni ideologiche volte a promuovere comportamenti, considerati dal catechismo e dal Magistero ‘intrinsecamente disordinati’, che si vorrebbero però far passare come accettabili e senza connotazioni di peccato. In questi pochi giorni ci sono pervenute adesioni provenienti da ben 55 Comuni della provincia bergamasca. Ma al di là delle sottoscrizioni, abbiamo riscontrato che esiste un fiume di dolore, delusione, avvilimento, arrabbiature che riguarda moltissimi fedeli.

Insomma, il signor Allieri sostiene di credere in un dio guardone che sarebbe interessato unicamente a ciò che lui fa durante le sue pratiche sessuali. Dichiara che lui avrebbe deciso che il sedicente "cristiano" debba ritenere che Dio abbia commesso errori nel creare l'omosessualità e che le loro vite vadano usate per incoraggiare odio e disprezzo verso chi non condivide i medesimi pruriti sessuali di Coghe o dei ragazzini a cui il presidente di Provita Onlus offriva sconti sulle prostitute di Praga.

Secondo lui, Gesù sbagliava ad invitare a non giudicare perché lui parrebbe ritenere che il nome di Dio vada bestemmiato come lasciapassare ad ogni più violenta forma di discriminazione e di intolleranza:

Se guardiamo agli stili di vita riconducibili a chi si riconosce nella galassia LGBT, come cattolici non possiamo far finta di non vedere o minimizzare certe situazioni. Non si può obbligare un cattolico a riconoscere che gli atti omosessuali siano intrinsecamente ordinati, che non costituiscano peccato o che da un punto di vista morale siano oggettivamente buoni.

Peccato che quel tale che si dice "cattolico" dovrebbe prima chiarire perché ritenga che Dio abbia sbagliato la creazione o del perché rinneghi un Gesù che invitava ad amare il prossimo.

Se Provita Onlus cerca di spacciare Roberto Allieri come un fervente fedele, una semplice ricerca permette di ipotizzare che si tratti di quello stesso Roberto Allieri (nella foto di apertura insieme a Jacopo Coghe) che scrive per il blog omofobo di Sabino Pacciolla e per il sito estremista Libertà e persona, attaccando la scienza e accusando il governo di "pulizia etnica" nei confronti dei negazionisti:

Per quanto paia superfluo dirlo, risulta anche affiliato alla lobby di Gandolfini ed impegnato nella diffusione delle sua campagne anti-gay:

Insomma, si tratta di uno di loro che dice quello che loro gli hanno suggerito di dire.


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