Continua la manfrina su Berlusconi. Ora le destre chiedono che chiunque lo critichi sia punito
Chissà per quanto vorranno trascinare il processo si beatificazione del loro Berlusconi, urlando istericamente che loro ci ordinano di inneggiare al nome del pregiudicato che evadeva le tasse, pagava la mafia, frequentava minorenni e faceva bunga-bunga. Tra funerali di stato, lutti nazionali, celebrazioni e altre messinscena, pare che la misura sia colma da tempo. Ma loro insistono, sostenendo che bisognerebbe arrestare chiunque non pianga la dipartita dell'uomo che ha cambiato in peggio l'Italia.
A usare il feretro di Berlusconi per incitare l'odio die propri lettori è il solito Libero, il quale sosteneva che i reati d'odio fossero libertà per chi delinque ma poi urla che la libertà di espressioni altrui andrebbe punita per volere di Gasparri:
Dato che a destra va di moda accusare di "odio" chi non insulta come loro o chi non rende orfani dei bambini come fanno loro, è citando Maurizio Gasparri come autorevolissima "fonte" della loro invettiva che scrivono:
Di fronte agli insulti Maurizio Gasparri non rimane a guardare. Nel giorno della commemorazione di Silvio Berlusconi al Senato, Oliviero Toscani non perde occasione per offendere. Già l'esordio è da querela. Se poi si aggiunge il fatto che le parole vengano pronunciate all'università, ancora peggio. Il fotografo, proprio nel complesso universitario della Federico II di Napoli, dove è stato presentato il progetto "Tutt'egual song 'e criature", ha festeggiato la scomparsa del leader di Forza Italia.
Sostenuto che bisognerebbe querelare chi non la pensa come loro, praticamente ipotizzando un reato di opinione. E raccontano tutti eccitato che Gasparri ha dato dell'animale a Toscani, perché si sa che all'elettore di destra piace il politico che insulta e offende quando non ha argomenti da contrapporre alle idee. E così scrivono:
"Per fortuna Berlusconi è morto, ci rendiamo conto che ci ha rubato la dignità sociale? Eravamo un Paese dignitoso, con lui c'è stato un grande bombardamento. Negli ultimi anni abbiamo visto una grande deviazione culturale in questo Paese". E ancora: "Gli eroi in Italia sono i gangster, sono i Berlusconi". Affermazioni non passate inosservate al senatore di Forza Italia. "Leggo con disgusto il delirio di un noto fotografo, che si pone, con le sue parole, al di fuori del genere umano".
Libero spiega poi che gli uomini di Forza Italia hanno deciso che il loro defunto leader dovesse essere amato da tutti, prosegue con insulti e minacce:
Come ricordato da Gasparri, "accanto a un coro di affetto e di apprezzamento per Silvio Berlusconi, una infima minoranza, per numero e per livello morale, resta immersa nel livore e nello squallore. Dichiararsi 'contento' della morte di una persona è il punto di abiezione estrema che si possa raggiungere". Motivo per cui non mancheranno le conseguenze: "Ma il fotografo che si compiace di manifestare il suo odio, non sfuggirà alla condanna più dura. Quella della pubblica opinione, che osserva certamente con disgusto tanta miseria e simili esplosioni di odio. Che squalificano chi le causa e rimane poi sommerso da una meritata riprovazione. Del resto quale destino più severo che essere Toscani?
Eppure Gasparri non pareva avare cos'ì tanto rispetto die defunti quando pareva felice perché Adel Smith era morto giovane dopo aver osato contestare l'imposizione di crocefissi nei luoghi pubblici:
Inoltre rivendicava il diritto di criticare i morti quanto i pregiudicati non erano a capo del suo partito:
Quindi Gasparri può dire ciò che vuole ma gli altri dovrebbero essere obbligati a dire quello che vuole Gasparri? Perché se così fosse, quello sarebbe fascismo.