Il sito di Porro definisce «quattro disperati» i 300mila del Milano Pride. Poi insulta i figli dei gay
Nicola Porro continua a promuovere discriminazione, sostenendo che i gay andrebbero accostati a quello che loro chiamano "utero in affitto". In conformità alla propaganda dei partiti da lui promossi, pare ritenere che vada elogiata una Giorgia Meloni che tanto si impegna per cercare di rendere orfani i figli delle coppie gay (mentre ovviamente continua a trascrivere quella maggioranza di minori nati mediante GpA da coppie eterosessuali).
Per insultare i gay e offenderli come sua abitudine, il signor Porro ha chiesto al suo Max Del Papa di scrivere uno di quei suoi soliti articoli diffamatori pieno di insulti e di offese gratuite:
In quel testo, che definire "articolo" sarebbe un insulto all'intelligenza, scrive:
A volte, spesso anzi, i lettori sanno raggiungere una sintesi molto migliore di noi addetti ai lavori, che ci crediamo analitici: “Oh Max, ma la Schlein che cazzo fa? Con un mezzo golpe in Russia va al gaypride a zompettare in mezzo a quei quattro disperati?”. A quel punto, sentendomi provocato, ho cercato di rispondere all'altezza: “Sta cercando di salvare il salvabile, le restano solo quelli. E qualche terrorista”. Però è vero: il Pd ha un segretario che, indifferente al mondo polveriera, salta da un pride all'altro, altro non sa fare, immagina la mestizia al Nazareno: puoi. O forse non puoi, non si può capire l'imbarazzo, del resto affari loro, se la son proprio costruita loro.
Insomma, a lui sta bene che Salvini fosse sui social mentre i suoi alleati russi subivano un golpe, ma la segretaria del Pd avrebbe dovuto rinunciare al Pride perché i filo-putiniani usano ogni pretesto per attaccarla. Ci mette anche una parolaccia come si conviene ad un uomo di destra, prima di dire che i 300mila partecipanti dl Milano Pride fossero «quattro disperati» in quella sua abitudine a offendere, dileggiare, insultare e diffamare.
Del Papa inizia poi a dire che farebbe bene re Giorgia a sostenere che i figli vadano riservati ai slli eterosessuali e che quelli già nati
vadano al massimo "condonati". Attribuendo falsamente ad Elly Shlein le parole della presidente della Famiglie Arcobaleno, riparte:
Come quando dice che “i bambini non sono abusi edilizi”, e già siamo al Vendolismo senza limitismo. Casomai quei bambini sono abusati già dal concepimento, tramite la bioscienza più oscura: li ordini, li fai fare, all'estero, poi torni e in base al famoso principio di diritto “cosa fatta capo ha”, pretendi la regolarizzazione anagrafica, se no è fascismo.
Non è è mai capito perché a loro il fascismo faccia così ridere. E se non esiste nessuna legge che vieta espressamente di avere figli all'estero, Del Papa si inventa pure quella:
La legge non c'è? La legge non consente, anzi vieta espressamente? Chi se ne fotte, la legge siamo noi. Ecco la famosa legalità di sinistra, quella delle agende rosse, del garantismo gender, del cavillismo pro domo. Ecco l'abuso nell'abuso nell'abuso. Il mondo si sta accorgendo che è andato troppo oltre, sia in termini tecnici che burocratici con questa storia, ma la lobby gay gender, che c'è ed esprime i politici e i potenti del caso, tira dritto, parla di diritti e punta agli abusi, ovviamente da legalizzare.
Nessuno ha mai chiesto quello che dice lui. Ma forse aver citato la truffa "gender" a casaccio lo fa sentire legittimato a dire bugie. E così si inventa che qualcuno chiederebbe la legalizzazione della GpA, quando in realtà si chiede solo che chi ha due padri nel resto del mondo li abbia anche in Italia.
Del Papa passa così ad associare i gay al satanismo tirando in ballo un imprecisato "neopostmarxismo demoniaco":
Per la Schlein di turno, i diritti sono solo questi, si esauriscono in queste crociate monodimensionali, il resto non esiste. Ma è una truffa. C'è un neopostmarxismo demoniaco che dice: non avrai niente e sarai felice, e vuol toglierti, per mano europea, la casa, la macchina, l'anima, il senso di responsabilità, l'identità sessuale, non più individui ma mattoni di un muro che si pressano e si contengono tra loro: vogliono togliere anche i figli, li danno ai troppi Bibbiano, però se uno ha i soldi sporchi per ordinarli, farli viaggiare per due uteri, ritirarli o farli consegnare dal corriere, allora la proprietà torna sacra. E se gli ordinamenti di quasi tutto il mondo si rifiutano, questi scappati di casa dicono: la legge siamo noi. Tutta questa premura, vedi caso, è scoppiata solo adesso, col governo Meloni, prima il genderparadiso poteva attendere.
Ancora cita il fantomatico "gender", che con le coppie gay non ha nulla a che fare dato che gay e lesbiche sono uomini e donne molto più di quanto non parrebbero essere gli scribacchini di Porro. Si inventa "soldi sporchi" e si appella alla bufala di Bibbiano. Ed ovviamente arriva a dire che i diritti dei gay possono aspettare perché per lui è più importante pensare ai privilegi degli eterosessuali che a bimbi già nati che loro vogliono rendere orfani:
Troppo facile, qui a farla facile non c'è gusto, abbiamo una politica bizantina e sempre finalizzata. Perché facciamo a capirci: sul bimbo postal market si schiudono prospettive di mercato vertiginose, a tutti i livelli, mentre l'adozione semplificata le esclude. Fa risparmiare uno o due genitori pietosi che vorrebbero solo raccogliere vite sbagliate. E così restiamo il paese dove si ciancia di mancati diritti degli Lgbt, che è solo una formula falsa, e si vuole riconoscere l'assurdo anziché l'urgente. Un paese da Schlein, EllyGayPride, sembra una canzone dei Beatles, la segretaria garrula che non hanno visto arrivare e non vedranno sparire.
Se ogni scritto di Del Papa pare dimostrazione del degrado di una certa destra, è tra nonsense, insulti e parole piene di odio che negano la verità. Infatti è improbabile che Porro e Del Papa non sappiano che la Meloni guarda agli omofobi e cerca solo di compiacere il loro odio.
Facendo a gara con Jacopo Coghe su chi si inventa i peggiori slogsn con cui cspestare la dignità dei minori, Del Papa definisce "bimbo postal maket" quei mini che lui vorrebbe fossero resi vittima di discriminazione. E si inventa il termine "genderpsradiso" per sostenere che l'elettore di destra dovrebbe rallegrarsi se re Giorgia non fa nulla per loro ma peggiora le vite alle minoranze.
Ovviamente parla solo di gay davanti ad una pratica a cui accede un 90% di eterosessuali, dato che tutto fa pensare che quegli slogan servano a far sentire legittimati quegli omofobi che sostengono che due uomini non possano amarsi e che sia bello definirli "ricchi*ni":
Poi i risultati sono questi:
E non va meglio con gli omofobi che commentano il suo profilo, i quali sostengono che i gay porterebbero le malattie:
Ci fosse un minimo di onestà, si capirebbe che probabilmente è la signora Giovanna a non meritare di avere figli, dato che lei sarebbe certamente un genitore peggiore di tante coppie gay e lesbiche.
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