La destra insulta i 300mila partecipanti del Milano Pride benché coonestano la loro Meloni
Secondo copione, è per elogiare una Giorgia meloni che va in giro a rendere orfani i figli ei gay che i quotidiani di propaganda legati all'estrema non hanno perso tempo per cercare di diffamare i 300mila partecipanti del Milano Pride. Ed è così che Il Tempo scrive:
Sostenendo che il Pride non dovrebbe poter contestare un governo omofobo che affossa le leggi contro i reati d'odio, rende orfani i figli dei gay e cerca conensi promettendo improbabili "reati universali" che varranno solo contro le coppie gay, il quotidiano di estrema destra scrive:
Anche il Pride di Milano è nei fatti una manifestazione contro il governo. Non si smentisce il corteo per i diritti Lgbt in corso sabato 24 giugno. Spicca su uno dei carri di apertura della sfilata un striscione su cui campeggia l'immagine di Giorgia Meloni photoshoppata sul corpo del Duce con manganello in mano con la scritta "Prejudice" e le immagini delle "ancelle" di Margaret Atwood, simbolo della lotta contro l'aborto in America, protagoniste di una fortunata serie tv. Insomma, il solito copione.
Peccato non dicessero lo stesso quando era Salvini a rappresentare la Boldrini con bambole gonfiabili. Inoltre è falso che il volto della Meloni fosse stato "photoshoppato" sul corpo del duce, ma più banalmente su quello di Lydia ("Il racconto dell'ancella") dato che a suscitare la loro ira è stato questo carro:
Ma è sostenendo che dovrebbe essere fatto divieto non essere di destra e non venerare re Giorgia che proseguono:
Special guest della manifestazione la leader del Pd, Elly Schlein, che tuona: "Siamo in pericolo di regressione sui diritti, non solo in Italia con questo governo, ma anche in Europa". Che torna a battere il tasto della legge contro l'omotransfobia: "È qui con me Alessandro Zan e noi non abbiamo dimenticato quell’orribile applauso con il quale è stata postata una legge di civiltà, contro l’odio, le discriminazioni di cui invece si sente molto il bisogno. Le persone discriminate ogni giorno per il loro orientamento sessuale o per l’identità di genere non possono più aspettare", ha aggiunto Scchlein che ha intonato con la folla Bella ciao.
Non si capisce quale dovrebbe essere il problema nell'intonare un canto antifascista. Stanno forse dicendo che la Meloni è fascista e dovrebbe sentirsi minacciata da quel canto?
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