L'evangelico attacca il divieto ai simboli hitleriani negli stati


Il pastore evangelico Luigi Carollo ha da ridire sulla decisione del Viminale di vietare la maglia 88 negli stadi, in quanto quel numero viene utilizzato dai gruppi neonazisti per simbolizzare il saluto Heil Hitler (l'h è l'ottava lettera dell'alfabeto).
Se è discutibile che il Governo Meloni preferisca vietare un numero al posto di identificare e allontanare i nazisti negli stadi, è facendo molta attenzione a non attribuire la decisione al suo amato governo di estrema destra che l'evangelico scrive:



Tralasciando il suo sostenere che i numeri sarebbero stati creati da Dio, anche i gruppi neofascisti ammettono che la decisione è del suo amato Piantedosi, non della Ficg:



Come fotografia, forse il pastore avrebbe potuto scegliere un'immagine più appropriata, come quella del tifoso della Lazio che è andato allo stadio con questa maglietta:



O forse avrebbe potuto usare questo tatuaggio, anche se lui ritiene che quell'uomo, bianco ed eterosessuale, meriti di essere padre perché non è gay:



Dato che Carollo pare molto più impegnato a predicare omofobia piuttosto che i Vangeli, sulla sua pagina arriva il suo amico Elia Roveda a scrivere una qualche stupidaggine discriminatoria con cui irridere chi subisce discriminazioni:



E di nonsense in nonsense, arriva anche l'altro amico di Carollo, il quale che dice di trovare inaccettabile la decisione. Facendo finta che l'88 non venga comunemente usato dai gruppi neonazisti in sostituzione alla svastica, inizia a citare numeri che nessuno usa con i fini da lui immaginati:



Sarebbe interessante comprendere quale profondo motivo li renda così ferocemente infastiditi all'idea che i tifosi non abbiano pretesti per inneggiare ad Hitler negli stati.
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