Malan torna ad attaccare le famiglie gay


Se appare molto opinabile ritenere che personaggi alla Lucio Malan o alla Jacopo Coghe possano essere definiti "cristiani" solo perché loro si professano tali mentre cercano di strappare dei bambini dall'affetto dei loro genitori, è nel suo quotidiano messaggio contro le famiglie gay che il senatore di Fratelli d'Italia tenta di sostenere che chiunque non la pensi come lui odierebbe quei "cristiani" che vogliono privare dei minori dai loro genitori.
Insomma, la sua teoria pare una contraddizione in termini, dato che chi vuol rendere orfani dei bambini non pare potersi definire "cristiano". Eppure lui ne pare certo, asserendo anche che sarebbe giusto privare quei minori dal diritto al sostentamento o dall'eredità perché lui ritiene che i loro genitori siano "invasati" che vogliono aver figli anche se la destra non vuole. E quindi se la prende con i più deboli, magari preferendo quegli eterosessuali che fanno crescer i bambini in stato di abbandono o dove uno dei genitori scappa con la cameriera.

Negando che in realtà sono sono loro a voler rendere orfani quei bambini (che nessuno ha privato da un genitore che non voleva essere genitore), è chiarendo il suo disinteresse per il diritto internazionale che chiarisce che lui vuole imporsi. E così scrive:



Davanti al suo "cristianesimo" secondo convenienza, qualcuno ha provato a fargli una semplice domanda:



Caso vuole che il senatore non le abbia risposto. Ma se consideriamo come Salvini propose di togliere i figli slle borseggiatrici, l'impressione è che la destra voglia arrogarsi il diritto di andare in giro a strappare minori alle loro famiglie per disporne a proprio piacimento.
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