Pillon si fa sponsr dell'anti-scienza di Silvana De Mari
Con buona pace per l'ex senatore leghista Simone Pillon, la signora Silvana De Mari non è una "dottoressa" come lui dichiara. Definirla tale dopo la radiazione significherebbe legittimare l'esercizio abusivo della professione medica.
Sempre pronto a schierarsi dalla parte sbagliata della storia, elogia chi ha incitato degli sprovveduti ad assumere atteggiamenti autolesionistici e pericolosi per la propria salute pur di spalleggiare il negazionismo no-vax.
Al senatore potremmo spiegare che non è strano che sia stato assolto chi si adegua al parere scientifico condiviso dalla quasi totalità dei medici mondiali, al contrario di chi propone "terapie" inventate senza che fosse stato comprovato alcun effetto. Suggerire cure a caso senza manco visitare i pazienti, elargendole sui social russi per dribblare qualsiasi voglia confronto medico, non pare accettabile. E non pare accettabile che Pillon la elogi pubblicamente, spergiurando l'efficacia di cure che non hanno mai avuto effetti comprovati.
O Pillon dirà che se il pediatra di sua figlia deve avere il diritto di somministrare cicuta alla piccina se a lui non piacciono le aspirine, o il suo discorso pare solo uno squallido tentativo di lisciare il pelo ai no-vax.
A proposito, la signora può dirci a chi avrebbe salvato la vita o vuole essere creduta sulla parola?
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