Porro manda Del Papa a screditare col sessimo chi lo contesta

Nicola Porro non ci spiega perché fosse presenta ad un incontro di stato tra Musk e Tajani nonostante lui non ricopra alcun ruolo nel governo. Eppure le immagini lo mostrano mentre si siede a fianco di Tajani e poi si accorge della gaffe e si alza, rendendo inspiegabile capire a quale titolo partecipa ad un incontro istituzionale?


Al posto di spiegarci perché fosse lì, Porro preferisce sbraitare che Rula Jebreal ostenterebbe «odio» perché «radical chic» che «rosica» davanti alla sua intervista all'idolo dei populisti. E la accusa di offenderlo con la verità, sostenendo che:

Secondo Rula, Porro sarebbe famoso “per i suoi feroci attacchi contro chiunque critichi Meloni e per aver ospitato teorie del complotto anti-vax e pro-Putin”. Attacchi gratuiti, che non rispecchiano in alcun modo la realtà dei fatti.

Peccato che i fatti suggeriscano quelle posizioni, anche se Porro sostiene che ogni dissenso al loro pensiero unico debba essere ritenuto un attacco. E subito se ne esce con sui soliti attacchi gratuito:

Ma, appunto, forse con Rula non varrebbe più la pena di rispondere: appartiene a quella casta che riunisce sotto la formula “fascista e razzista” tutti quei politici e giornalisti che non sono di sinistra. E menomale che dovrebbero essere loro i tolleranti, gli inclusivi, i democratici…

E dato che Porro non accetta la libertà di parola altrui, incarica il suo Max De Papa di insultare la contestatrice a suon di odio e scurrilità:

Secondo loro prassi, Del Papa attribuisce false parole alla sua vittima, così da insultarla senza sforzo al posto di dover contestare ciò che davvero è stato detto:

Rula non è marvelous ma non è neanche una beast, è solo una che con le stupidaggini ci fa marciare i treni e si è costruita una curiosa, assai autoreferenziale carriera di analista politica dei due mondi; l’ultima ha a che vedere col nostro Nicola Porro, accusato di essere più o meno, anzi né più né meno, un suprematista bianco avendo intervistato Elon Musk, uno che se fa l’auto elettrica è di sinistra, se compra Twitter è di destra, se lo intervistano Concita o Damilano, magari spacciandolo per un migrante con gli stivali, è di sinistra, se lo intervista Porro è di estrema destra e a questo punto il povero Gaber si suicida.

Dicendo parolacce perché il maschio eterosessuale bianco deve dire parolaccia per piacere all'elettorato di destra, è ripetendo quello che Porro vuole sia detto che inizia a dire che Porro sarebbe fin troppo poso melonaio. E dato che dice "c*zzo" e "min*hia", allora vuol dire che ha ragione lui:

Secondo Rula, Porro sarebbe famoso ‘per i suoi feroci attacchi contro chiunque critichi Meloni e per aver ospitato teorie del complotto anti-vax e pro-Putin’”.
Ma come si fa. I feroci attacchi. Il propagandista. Porro come la Leni Rifenstahl. Ma che cazzo. Se c’è una critica che si può fare al conduttore di “Quarta Repubblica” è di essere fin troppo ecumenico, o garantista, come vi pare: le sue trasmissioni a volte rasentano i parterre d’antan di Michele Santoro, pieni zeppi di comunisti di tutte le fogge, old fashoned, new data-style, pseudoliberali, very liberal, stalinisti, lottacontinua, centri sociali, climatini, tendine, sardine, e in più qualche onusta professoressa rimasta a sinistra della rivoluzione d’ottobre. E come sbraitano tutti, liberissimi di svalvolare. Dove minchia abbia visto Rula tanta faziosità non si capisce, forse da Fazio.

Si passa al solito sessimo, sostenendo che una donna vada bene solo come velina e per mostrare le tette al maschio eterosessuale bianco che vota Meloni:

Rula. Simpatica ragazza. Col suo metro, siccome Porro intervista Meloni, dovremmo concludere che lei è una nazista di stampo rosenberghiano essendo stata fidanzata con quello svalvolato antisemita di Roger Waters, riconosciuto e bandito da mezzo mondo (dopo essersi legata al regista ebreo newyorkese Julian Schnabel). O di stipare chissà quali scheletroni nell’armadio fin da quando si faceva fotografare dal “dio” di Hollywood Weinstein, poi degradato a porco: la nostra former fisioterapista è così, passa dal massaggiare il potere a sculacciarlo, così si fa, il salto con l’asta sul carrozzone che passa, dal metoo al black lives matter ce n’è sempre uno.

Insomma, si strizza l'occhio all'antisemitismo e si attacca la persone, facendo finta che la loro Hoara Borselli non abbia fatto carriera posando nuda e mostrando le tette. Ma lei non sostiene che la vita di un nero valga quanto quella di un maschio eterosessuale bianco, quindi lei va bene.

Gli insulti e le offese perseguono:

La nostra ex modella delle borsette Carpisa, promossa commentatrice globale: prodigi del secolo scorso. Si chiede Porro vagamente sconcertato: che faccio, la querelo o le suggerisco un analista? In tutti i modi vaste programme, mon ami: i giudici, riforma o meno, restano, come sempre, dei poveri comunisti, gli psycho pure di più, analisti, psicologi, terapeuti sono le professioni della modernità pubblicitaria che vanno dove li tira il consumo, quelli della Lombardia hanno appena aderito alla paccottiglia genderfluid, utero leasing, eterofecondazione, come se la normalità mentale fosse quella e un uomo e una donna che si incontrano e fanno figli, invece, una aberrazione della natura. E c’ha ragione Renato Zero, c’ha: Freud di coscienze ne ha stranite pure lui.

Poetava forse mancare un attacco ai gay per mostrare che Porro è come i peggiori commentator di Foz News e che dunque Rula Jebreal pare aver ragione?

Deprecabile è cone Porro annunci quella schifezza con l'immagine di un uomo che pucchia una donna:

Quindi anche i responsabili dei femminicidi sono come il suo Max Del Papa che "mette al tappeto" le donne prima di guardare le foto in cui la loro Hoara mostra le tette?


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