Provita Onlus: «Regione Lazio ritiri patrocinio al Pride, i gay sono contro i valori della destra»
Jacopo Coghe pare convinto che se Giorgia Meloni è disposta a strappare dei bambini dai loro genitori pur di assecondare le pretese discriminatorie della sua organizzazione forzanovista, allora lui può continuare a chiedere ogni più perversa forma di repressione delle libertà altrui.
Senza chiarire perché mai Regione Lazio dovrebbe ritirare il suo patrocinio al Pride di Roma sulla base delle richieste avanzate da un tale che fattura sulla discriminazione, è con i suoi soliti toni arroganti che scrive:
Nel video-proclamo allegato, il signor Coghe ci fa capire che la sua strenua promozione dell'odio omofobico serve a promuovere la destra di Salvini e della Meloni:
Il centrodestra di Rocca nella regione Lazio dà il patrocinio al Gay Pride. Avete sentito bene: la Regione Lazio, guidata da Rocca guidata, dal centrodestra, ha dato il patrocinio al Roma Pride che si terrà sabato prossimo a Roma.
Questa schermata è il sito del del Roma Pride dell'evento. Tra i patrocini e gli sponsor figurano quelli della Regione Lazio e del comune di Roma.
Allora per il Comune di Roma ovviamente non c'è nulla di cui stupirsi perché il Comune di Roma, guidato dal sindaco Gualtieri, ha istituito addirittura un ufficio lgbt guidato da Marilena Grassadonia e quindi sappiamo qual è l'orientamento del comune di Roma. Ma quello che ci stupisce cari amici è il patrocinio da parte della regione Lazio guidata realtà Rocca appena eletto qualche mese fa.
Se pare aberrante che il signor Coghe sostenga che chi è di destra debba essere contro l'esistenza di interi gruppi sociali, va anche peggio quando inizia a dire che la destra dovrebbe negare il suo patrocinio perché a lui non sta bene che si possa manifestare contro la «retorica patriarcale» in virtù di come lui ritenga che «i cittadini che hanno votato il centrodestra non condividono questi valori».
Coghe dice anche di volersi opporre a chi chiede «l'approvazione di una legge sulla piena autodeterminazione delle persone trans» perché lui ritiene che il «potersi riconoscere e identificare e autodeterminarsi e poter essere riconosciuti dalla collettività in quello che ci si sente è una cosa pericolosissima perché io potrei identificarmi e chiedere che il comune e alla regione di riconoscere la mia identificazione nell'essere ad esempio donna». Lamenta poi che si chieda «una legge che introduca e disciplini anche in Italia la gestazione per altri etica e solidale» e non accetta si proponga «che sia normativamente istituita la carriera alias in tutti gli istituti di istruzione».
Insomma, a Coghe non sta bene che le persone possano non essere soggette alle sue definizioni, arrivando a dire che «la Regione Lazio ha dato il patrocinio a un evento che nel suo manifesto politico si dice a favore del utero in affitto».
Ovviamente è falso, dato che non si può parlare di "affitto" davanti a chi parla di GpA etica, ossia la possibilità che una sorella possa partorire il figlio del fratello o che una madre possa dare nipoti al figlio.
Ma è insistendo nella sua falsa testimonianza che lui inizia a urlate che il suo «centrodestra sta votando in Parlamento una legge che rende l'utero in affitto reato universale come può la regione Lazio dare il patrocinio a un evento che chiede che l'utero in affitto diventi legale».
Bhe, a meno che l'Italia non sia diventata una dittatura dopo l'elezione della Meloni, pare legittimo che si possa esprimere disaccordo dalla loro volontà di criminalizzare la famiglia. Quindi, che a lui piaccia o meno esprimere dissenso dalle leggi è una libertà. Sostenere che vada punito chi obietta alle idee della sua Giorgia Meloni sarebbe fascismo.
Dopo aver spiegato che lui esige che gli studenti trans siano umiliai in classe in virtù di come lui si rifiuti di accettare esitano identità che non sono diretta espressione dei suoi personali pruriti sessuali, inizia a dire che:
Non bisogna aver paura di non di negare il patrocinio a questi questi eventi. Non è possibile che il centrodestra sia stato votato perché fa riferimento a un certo tipo di valori a un certo tipo di idee a un certo tipo di cultura e ogni volta i cittadini vengano traditi in questo modo vengono traditi il loro voto dando patrocinio ad eventi di questo tipo.
Peccato che chiedere che ad interi gruppi sociali sia negato il diritto all'esistenza non è un "valore" o una "idea", ma mero fascismo. Opporre i loro presunti "valori" di stampo russo ad una manifestazione per la dignità dignifica non aver capito nulla di cosa sia una democrazia. Ed è quasi patetico il suo appello finale:
Rocca sei ancora in tempo. Ritira il patrocinio al Gay Pride. Te ne pentirai perché vedrai che verranno fatte atti blasfemi verrà preso in giro il governo anche l'anno scorso durante il Pride dell'Umbria vennero presi in giro tutti ministri con parolacce insulti. Ma allora perché dare il patrocinio a questi eventi?
Con che diritto il barbuto estremista accusa di blasfemia ai gay, dato che ad apparire blasfemo è l'abuso della religione di cui è solito far uso la sua organizzazione? Come si permette di sostenere che il governo dovrebbe vietare tutto ciò che non porta conensi al loro partito? Quindi contestare la Roccella sarebbe reato mentre loro potevano contestare chiunque volevano?
Se già non si capisce con quale diritto il signor Coghe avanzi la sua richiesta, pare evidente che il suo fine sia quello corrompere il suoi finanziatori omofobi al suo cieco odio verso interi gruppi sociali veicolando l'idea che i Pride siano un qualcosa da vietare. Ed infatti i soliti estremisti che villipendiano il Tricolore non si fanno attendere tra i commenti:
In realtà ad apparire privo di pudore è il videoproclamo in cui Coghe chiede che si neghi il diritto di espressione a chi non è espressione del volere di Putin. ma manco in Iran arriverebbero a tanto.