“Romeo e Giulio” in scena per il Milano Pride. Protesta l'organizzazione forzanovista Provita Onlus
L'organizzazione forzanovista è tornata ad attaccare Fratelli d'Italia, sostenendo che il loro partito di riferimento non sarebbe sufficientemente attivo nel promuovere omofobia. In particolare, a loro non sta bene a che a Milano possa andare in scena uno spettacolo dal tiolo "Romeo e Giulio" che loro sostengono sia "gender".
Se l'impressione è che quelal genet ancor non abbia capito la differenza tra identità di genere e orientamento sessuale, immancabile è arrivata la loro rischista di censura. In un comunicato a firma di Toni Brandi, la lobby di estrema destra dischiara:
Il Ministero per i beni e le Attività Culturali non può essere complice della rilettura moderna ideologica e ridicolizzante, in chiave gender, del capolavoro di Shakespeare Romeo e Giulietta. Ecco perché chiediamo al ministro Gennaro Sangiuliano di ritirare il patrocinio concesso allo spettacolo “Romeo & Giulio”, chiara riproposizione in chiave Lgbtqia+, che va in scena il 24 e 25 giugno all’EcoTeatro di Milano. Che bisogno c’è di storpiare un capolavoro della letteratura britannica per motivi e messaggi ideologici? Se il mondo Lgbtqia+ vuole proporre l’ennesima iniziativa inneggiante il gender, dunque con dentro temi così divisivi, non può scrivere un copione e una sceneggiatura nuovi e originali? Prendere “in prestito” classici del teatro e della letteratura ci sembra più un motivo ideologico che davvero culturale, ecco perché ci aspettiamo il ritiro del patrocinio.
Insomma, secondo loro il pensare che la chiave di volta del romanzo di Shakespeare non fosse l'eterosessualità dei protagonisti li fa infuriare. E li fa infuriare che l'ex direttore del Tg2 non voglia imporre omofobia e discriminazioni a nome del Governo Meloni.
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