Secondo il Coghe-pensiero, se il Roma Pride ha sponsor allora significa che la discriminazione non esiste

Jacopo Coghe vada a dire ai gay aggrediti o picchiati che se Apple si offre come sponsor del Roma Pride, allora non esisterebbe alcuna discriminazione. Lo dica a chi viene torturato in famiglia a causa dalla sua propaganda, o a quegli adolescenti che subiscono bullismo omofobico mentre lui si batte contro ogni forma di prevenzione della discriminazione invocando le teorie antiscientifiche di un prete indagato per abusi sessuali. E se gli resta tempo, magari si guardi si guardi allo specchio per constatere che non solo esiste la discriminazione, ma esiste anche chi ha reso la discriminazione la sua fonte di reddito.

Ricorrendo ad un populismo a dir poco disarmante, manco ritenesse che i suoi proseliti debbano necessariamente essere molto stupidi, il portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus scrive:

Sarebbe interessante comprendere secondo quale logica lui voglia sostenere che modo avere sponsor dovrebbe implicare che non ci siano discriminazioni o che non si sia una minoranza? E, soprattutto, dovrebbe spiegarlo in relazione al suo chiedete divieti alle adozioni gay, divieti si matrimoni gay e divieti ad ogni forma di rispetto nelle scuole.


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