Su richiesta di Provita Onlus, Fratelli d'Italia vuole vietare la "carriera alias" in tutta la Lombardia

L'organizzazione forzanovista Provita Onlus annuncia che è su loro richiesta che Fratelli d'Italia intende garantire la sistematica discriminazione degli studenti trans nelle scuole lombarde. Vantandosi di come gli uomini della meloni paiano faccendieri al diretto servizio di Jacopo Coghe, lamentano che in Lombardia esista una trentina di scuole secondarie che hanno adottato la carriera alias per i loro allievi. In altre parole, gli studenti trans potranno essere identificati col nome di adozione anziché con quello anagrafico, con provati effetti benefici sulla loro salute psicofisica.
Ma dato che a Jacopo Coighe non piace che quegli adolescenti non piano costretti a subire torture psicologiche in classe, il consigliere Giacomo Zamperini di Fratelli d'Italia annuncia di star preparando una mozione che imporrà agli istituti scolastici a «disapplicarne il regolamento» sgradito all'estrema destra filorussa. Al tempo stesso, sarà chiesto alla giunta Fontana di «intervenire con contro la diffusione nelle scuole della carriera alias ed eventuali progetti educativi ad essa connessi, ispirati alla teoria di genere».

A Provita Onlus, l'esponente di Fratelli d'Italia dichiara che il suo partito vuole «cercare di limitare la proliferazione di questa tendenza, innanzitutto, perché non è conforme alla legge. Quindi, concretamente, chiederemo agli istituti che hanno adottato l’alias di rispettare le norme vigenti. La nostra mozione è ancora in forma embrionale ma già ha raccolto il consenso non solo di Fratelli d’Italia ma anche delle altre forze di maggioranza. Nessun istituto, ad oggi, in Lombardia, è mai stato autorizzato a determinare un regolamento di carriera alias, anche perché, oltretutto, questo sistema procura una fatica infinita ai professori, ai dirigenti scolastici e a chiunque lavori a scuola, nella comprensione di come si possa interpretarlo, dal momento in cui, oggi, uno può essere Giacomo, domani Giacoma e dopodomani torna ad essere Giacomo».
Naturalmente la carriera alas non funziona così, come andrebbe detto che a sostenere che il rispetto debba essere ritenuto illegale è Jacopo Coghe, quindi citarlo per sostenere che sulla base della sua personalissima opinione bisognerebbe ritenere un dato di fatto le sue teorie pare assai azzardato.

Fratelli d'Italia spera di poter criminalizzare il rispetto degli studenti al «il primo Consiglio di luglio» in modo da garantire che gli adolescenti possano subire ingiuste discriminazioni già alla riapertura delle scuole. Ed è quasi comico che il consigliere dica anche: «Bisogna fare loro del bene per davvero, questi ragazzi hanno bisogno di certezze, non di insicurezze ulteriori. Penso che la cosa importante sia mandare un messaggio chiaro ai ragazzi che frequentano le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e anche le università: da parte nostra non c’è nessun tipo di discriminazione, ma la lotta alla discriminazione e l’impegno per l’integrazione non può essere confuso con un’incertezza perenne».
Insomma, loro non discriminano nessuno ma discrimineranno tutti gli studenti che osano non risultare conformi al loro volere, ovviamente dicendo che loro vedrebbero «incertezza» in ciò che appare molto chiaro a studenti e insegnanti. E dice anche: «Ho avuto modo di parlare con persone che hanno vissuto in America, dove il bagno gender fluid diventa un luogo dove si manifestano problematiche legate alla promiscuità. Questo tema va affrontato. Nessuna discriminazione, sia chiaro. Va contrastata la violenza di genere a qualsiasi livello. L’istituzione scolastica, però, deve applicare la legge. Se poi la legge non piace, provino loro a cambiarla».
Insomma, non sarebbe colpa loro ma è la legge che imporrebbe discriminazioni. Peccato non paia una tesi che regga, dato che l'Articolo 3 della Costituzione chiarisce che qualunque legge imponga discriminazione sia carta straccia perché incostituzionale.


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