Beatrice Venezi, consigliera alla musica del governo Meloni, dà delle «teste di c*zzo» ai francesi


Il signor Beatrice Venenzi è divenuta l'idolo delle destre perché vuole essere chiamata al maschile al pari del signor Giorgia Meloni. E si sa che nulla eccita un maschio di destra più di una donna che si fa promotrice del loro sessismo, soprattutto se quella donna è figlia di un dirigente di Forza Nuova che si fa promotrice di certe idee.
Ma dato che Porro vuole imporsi su chi debba vincere i concorsi di bellezza in Olanda e su chi debba esibirsi in Francia, è facendo leva sulla sua ossessione per la sinistra che ha chiesto a Max Del Papa di scrivere uno di quei soliti articoli pieno di insulti e di offese:



Se loro sostengono che un prete omofobo debba poter cacciare un educatore gay in quanto gli intolleranti dovrebbero poter fare ciò che vogliono a casa loro, ci spiegano che i francesi dovrebbero fare ciò che vuole Porro e a casa loro devono chiamare chi piace alle destre italiane.

Il signor Beatrice Venzi (che è donna ma vuole essere chiamata al maschile) era stata invitata a dirigere l’orchestra Filarmonica locale per i tradizionali balletti di Natale e il Concerto di Capodanno a Nizza. Ma alcune associazioni hanno protestato per i legami tra la direttrice e l'estrema destra, peraltro nominata consigliera per la musica dal governo di Giorgia Meloni.
Ciò la rende un membro del governo Meloni, il quale non piace all'estero anche se il signor Giorgia Meloni giura l'opposto.
Mentre Fratelli d’Italia e il ministro Sangiuliano (che a novembre l’ha nominata consigliera) protestano contro chi non li osanna, il signor Beatrice Venezi ha pubblicato su Intagram un sondaggio in cui invita i suoi neri proseliti a scegliere tra due alternative sulla vicende: “Giusto così” o “Che teste di cazzo”.

Del Papa ha dato si matto, scrivendo:

Ditemi voi come fa uno intellettualmente appena onesto a non dare di matto: un comitato di esagitati nizzardi vuol democraticamente vietare a un direttore d’orchestra di tenere il concerto di Capodanno, tra cinque mesi e mezzo, considerandola d’autorità una camicia nera con la bacchetta. Chi c’è al comitato di Nizza, l’Anpi?

Se è curiosa l'ossessione delle destre contro gli antifascisti, gli insulti proseguono:

Perché al cronista scappano i cavalli, e anche qualche moccolo (niente paura: Casarini a forza di smadonar in Veneto è arrivato fino al Sinodo)? Perché, semplicemente, le cose storte non gli sono mai andate giù e qui più che storte sono schifose: c’è tutto che non va, c’è una malafede che è grande come la via Lattea; e c’è, volendo, la malafede spicciola, microbica di Repubblica che, quando le comoda, adotta l’aplomb dei nudi fatti, tanto parlano quelli e assecondano la sua visione, che è scorretta al limite del pusillanime. Impedire a un’artista di esibirsi nel nome della democrazia. Farla cacciare in quanto “neofascista” pontificando la separazione della musica dalla politica: che pena, davvero, davvero comunista. Davvero lingua di legno, degna delle peggiori infamie sovietiche.

Curioso che a Sanremo dicano che l'orientamento sessuale venga prima della musica e che l'invito ad un membro del governo Meloni sarebbe atto imparziale. Ed ovviamente Porro elogia una esponente di destra che combatte contro il contrasto al sessimo:

Ovvio che tutta questa strampalata operazione sia un pretesto per creare fastidi e per rinfrescare quella expertise militante che ormai fa solo pena. La Venezi venne a tenzone con la Monica Cirinnà, ed è tutto dire, coi collettivi femministi, con le esagitate che le contestavano la percezione, “io non sono una direttora o direttrice, io sono un direttore d’orchestra”: “Ah!, avete visto, ce l’ha col gender, è transofoba, una donna che si sente una donna e si fa chiamare direttore, bisogna farla fuori!”.
E dove va a suonare, immancabilmente l’accolgono con gli strepiti bavosi di Bella Ciao, Bandiera Rossa, l’Internazionale. Ecco, il livello è questo; è sempre questo.

Che dovrebbe c'entrare "Bella ciao" lo sanno solo loro. Ed è curioso si riparta col il revisionismo storico, concludono:

Con i nizzardi, i francesi, i tedeschi che fecero cascare Berlusconi via finanza e via Ue, con la stessa Unione, che sta sopra, sotto e dentro tutto questo sconcio, non si ragiona: loro odiano e giocano sporco e basta. E, se possono, prendono pure un direttore d’orchestra con la gonna per fare del male. Con la gonna che sia donna, questo dev’esser chiaro: si fosse trattato di una direttora con la gonna con sotto la bacchetta da 20 cm, allora tutto andava a posto e, dato il caso specifico, si poteva soprassedere, si poteva cercare altro. W la Venezi!

Insomma, Porro ci spiega cosa intendeva La Russa quando diceva che lui voleva "comandare" e non governare.
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