Buttafuoco promette a Nicola Porro che la Rai di Giorgia Meloni sarà fondata sulla propaganda di destra
Nicola Porro continua a sostenere che la sua amata destra asfalterebbe, mangerebbe, stenderebbe, umilierebbe e affonderebbe chiunque osi dissentire dal loro pensiero unico. Insomma, anche lui pare aver capito che la destra si limita ad attaccare tutti senza fare nulla per il bene comune. E così oggi si inventa che il nuovo presidente della Rai meloniana avrebbe «affondato» Roberto Begnigni perché avrebbe promesso che nella loro Rai non ci sarà più posto per chi cita la Divina Commedia. Evidentemente preferiscono un Facci che insulta le vittime di stupro, un Insegno che è amico personale della premier o il concorso di Miss Italia che esibirà ragazzine in costume da bagno sulla TV pubblica:
Citando quando asserito dal presidente della Rai meloniana al comizio pro-Meloni organizzato da Porro, dichiarano:
Pietrangelo Buttafuoco ne è convinto: è arrivato il momento, per la cultura di destra, di scrollarsi di dosso ogni complesso di inferiorità che deriva da tanti anni in cui ad una larga fetta di area culturale di questo Paese non è stato dato “un microfono” per esprimere “il suo punto di vista”. Lo ha spiegato alla Ripartenza di Bari all’interno del dibattito sul governo Meloni e in particolare sulla “rivoluzione” in corso nella principale industria culturale italiana: la Rai. “Io sono stanco: –ha detto lo scrittore– è inconcepibile che in una terra meravigliosa con un patrimonio culturale enorme, con la sua letteratura, la sua scienza e i suoi artisti, si debba vibrare di emozione di fronte ai disegni di Zerocalcare e non sapere nulla di Gino De Dominicis. Siamo qui a teatro e io non sopporto l’idea che a scuola dalle professoresse sia ancora avallata l’idea che la Divina Commedia abbia la voce –Dio ce ne scampi– di Roberto Benigni e non quella potente, totale, di un grande pugliese come Carmelo Bene”.
Il problema è che possono trascorre la vita a dire che loro non vogliono persone di sinistra, ma prima o poi dovrebbero anche dirci chi vorrebbero proporsi loro. Perché se la loro alternativa sono Pio e Amedeo, Hoara borselli o il sessista Facci, che Dio ce ne scampi! E sinceramente lascia basiti continuino a raccontarsi che la destra non avrebbe mai avuto voce, quando il ministro alla cultura è l'ex direttore del Tg2 e Porro andava in televisione ogni settimana.
Il bello è che loro si vantano di voler censurare chi non è espressione della destra populista pro-ungherese, ma poi schiumano di rabbia se i francesi non vogliono i concerti della consulente musicale del governo Meloni. Se ora Porro urla che la censura di Begnigni dovrebbe far esultare i loro elettori, questa mattina urlava che i francesi dovevano accettare l'impostazione della loro Beatrice Benzi. Alla faccia della congruenza.
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