È accusato di stupro, ma la polizia non può sequestrargli il telefono perché figlio del presidente del Senato
La legge non è uguale per tutti. Se Salvini cerca voti dando della «zecca tedesca» a Carola Rackete, può contate sull'immunità e sottrarsi ai processi. Se il figlio di La Russa è accusato di stupro, la polizia non può sequestrargli il telefono perché potrebbero esserci messaggi del padre e lui gode di impunità.
Se ad essere accusato di stupro fosse stato un migrante, gli avrebbero sequestrato pure le mutande. Ma pare che per i figli della casta valgano reflgole diverse.
E se il presidente del Senato, nonché padre dell'indagato, cerca di screditare la vittima descrivendola come una drogata, suo figlio è un aspirante trapper che si esibisce col nome d'arte di Larus. Nel 2019 ha pubblicato un video con Apo Way dal titolo "Sottavalutati", in cui ripeteva più volte "sono tutto fatto" e si lancia in un "fanculo la tua donna".
Anche in questo caso è facile immaginare cosa avrebbe detto la Lega se il trapper non fosse il figlio del presidente del Senato.