Il leghista Pillon torna ad attaccare il diritto all'esistenza delle persone transgender


Nel suo quotidiano messaggio di istigazione alla discriminazione, il leghista Simone Pillon si inventa che essere persone transgender equivarrebbe al partecipare con una motocicletta ad una gara ciclistica.
Come no? Infatti è noto che persone discriminate debbano essere ritenute dei privilegiati a cui lui vorrebbe negare il diritto all'esistenza. E sono così avvantaggiati che per secoli sono stati spinti al suicidio da chi li discriminava come lui invita a fare. Eppure è ostentando tutta la sua intolleranza che il leghista scrive:



Tra i commenti, i seguaci di Pillon si dicono eccitati dal suo dire che l'essenza umana non avrebbe alcun valore e che abbia ragione lui a dire che a definire l'essere umano sia il pene o la vagina e l'uso che il maschio eterosessuale bianco di destra è solito farne. Peccato che l'incapacità di comprendere tutto ciò che non risulta espressione del proprio vissuto sia la caratteristica fondante degli analfabeti funzionali. E ciò ci porterebbe a ritenere che le invettive di Pillon mirino proprio a sfruttare l'analfabetismo di un elettorato scelto dai russi proprio per la loro ignoranza.



Peccato che una donna transgender sia una donna, non una persona che avrebbe «l'assurda pretesa» di essere ritenuta sé stessa. E se loro si divertono a fare esempi a caso, andrebbe ricordato che anche i nazisti pensavano che gli ebrei avessero l'assurda pretesa di essere considerati come i tedeschi. D'altronde il tentativo di fare leva sul suprematismo ha sempre fatto presa tra gli elettori di estrema a destra, ma ciò non cambia la realtà su come la propaganda di Pillon miri solo a danneggiare interi gruppi sociali e ad esporre a pericoli mortali alcuni adolescenti, peraltro senza aggiungere nulla agli altri.
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