La Lega chiede l'intervento di Piantedosi contro chi critica le violenze della polizia al G8 del 2001


Chissà in quale altro paese europeo sarebbe accettato un europarlamentare che difende un omicidio di stato, urlando che lui vuole ordinare al leader dell'opposizione ciò che dovrebbe dire o fare.
Carlo Giuliani, classe 1978, è un un manifestante che prese parte alle proteste del movimento no-global al G8 di Genova del 2001 e venne ucciso da un carabiniere. Nel febbraio 2002, l'allora ministro Claudio Scajola dichiarò di aver disposto che le forze dell'ordine aprissero il fuoco in caso di sfondamento dei manifestanti nella cosiddetta zona rossa.

Secondo la ricostruzione del leghista Giorgio la Porta, pare che la polizia vada elogiata per aver deciso di reprimere con una simile violenza le proteste e il dissenso, peraltro incuranti di come quei manifestanti fossero espressione di quel "no-global" che ora è diventato parte integrante delle politiche leghiste.
Ed è con una certa prepotenza che leghista la persino pretesa di dire alla segretaria del Pd ciò che loro vogliono che faccia, sottolineando che lui sta con i poliziotti che uccisero i manifestanti e ritiene che Pientedosi dovrebbe impedire di poter avere opinioni diverse dalle sue:



Lo slogan per cui il stare con la polizia significherebbe stare "dalla parte dello stato" significherebbe sostenere che durante il nazismo ci si sarebbe dovuti schierare con Hitler perché lo stato era lui. Infatti non è possibile ridurre temi complessi al dire che è fatto obbligo schierarsi con la polizia senza prendere in considerazione la leicità di quello che era stato ordinato a quei poliziotti.
Perché e vero che Giuliani scagliò un estintore contro un mezzo blindato, ma è altrettanto vero che un carabiniere sparò due colpi contro i manifestanti e uccide Giuliani. Poi il fuoristrada dei carabinieri passò per ben due volte sul corpo del ragazzo.

L'immagine di un blindato che passa sul cadavere di un manifestamente ucciso mentre un carabiniere punta l'arma contro altri manifestanti non pare un qualcosa di cui La Porta dovrebbe vantarsi:



E se la procura decise che quella fu legittima difesa e negò un processo che potesse appurare i fatti, tante sono le ombre che restano sulla vicenda. Sostenere che il ministro degli Interni dovrebbe imporre la storia che a loro fa più comodo pare un atto lesivo del diritto di pensiero e di parola garantito dalla nostra Costituzione.
Giuliani è stato l'unico morto del G8 di Genova ed è diventato simbolo di quelle tragiche giornate e della gestione dell'ordine pubblico, a cui si sommarono le violenze e le torture effettuate dalle forze dell'ordine nella caserma-lager di Bolzaneto e alla scuola Diaz. Una raccapricciante verità venuta a galla nella sua interezza solo anni dopo.
La notte del 21 luglio 2001, la polizia fece irruzione nel complesso scolastico Diaz-Pertini di genova, adibita a centro stampa del coordinamento del Genoa Social Forum. Furono fermati 93 attivisti e 63 di questi furono portati in ospedale, tre dei quali in prognosi riservata e uno in coma. Il primo giornalista a entrare nella scuola Diaz fu Gianfranco Botta e le sue immagini fecero il giro del mondo: le immagini testimoniavano quello che fu definito lo scenario di un pestaggio da "macelleria messicana" dal vicequestore Michelangelo Fournier. Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra.


Quindi il fatto che il leghista citi il singolo estintore per negare la gravità di quanto avvenne nel 2001 e raccontare che Giuliani non debba rappresentare quella vergogna pare come un atto di grave e vergognoso revisionismo storico.
Perché una Lega che vorrebbe gestire il ministero degli interni, la difesa e i servizi segreti non può negare che quella gestione dell'ordine pubblico fu disastrosa e che la morte di Giuliani è perlopiù imputabile a chi non seppe gestire la polizia a lasciò che un militare di vent'anni sparasse contro la folla.
Quindi sì, Giuliani aveva in mano un'estintore. Ma la La Porta dovrebbe spiegarci se lui ritiene che tanto bastasse per ritenere fosse lecito sparargli e ucciderlo. Probabilmente no, dato che carabiniere che fu dimesso dall'Arma per infermità mentale e l l'allora capo della polizia fu mandato in Finmeccanica.
Inoltre La Porta dovrebbe spiegarci perché i manifestanti arrivarono lì, perché furono ripetutamente caricati, perché la polizia non era organizzata, perché andarono alla Diaz a pestare i manifestanti e perché tentarono di negare di averlo ucciso tentando si caricare la responsabilità su altri manifestanti...



Ci spiace per La Porta, ma quanto avvenuto resta ingiustificabile. Non si può sparare a chi passa col rosso e non si può ammazzare un ragazzo anche se ritenuto antagonista. E neppure si può sostenere che vada vietato il diritto di opinione nell'unico paese al mondo che concede il lutto di stato ad un condannsto per frode fiscale che ha lasciato 30 milioni in eredità ad un condannato per mafia.

Forse orgoglioso del suo proporsi come quello che parrebbe compiacersi per l'omicidio di Carlo Giuliani, insiste nel chiedere le dimissioni di chiunque trovi vergognoso quell'omicidio:



Ma anche questa volta non sceglie fotografie che mostrano la distanza tra Giuliani ed il Defenderodove si vede il Defender passare sopra il corpo di Giuliani...



Forse è La Porta che dovrebbe dare le dimissioni se pensa realmente che quell'omicidio vada difeso a spada tratta o se davvero ritiene ogni atto da lui ritenuto "eversivo" vada punito con la fucilazione in loco.
Inoltre dovrebbe spiegarci quando mai Giuliani avrebbe lacciato l'estintore visto che e stato ucciso mentre ancora lo teneva in mano. Davvero vuole raccontarsi che quell’estintore avesse una qualche probabilità di arrivare a quattro metri di distanza, entrare nel mezzo e uccidere il carabiniere? O forse vuole solo negare le responsabilità di un governo di destra che fu incapace di gestire la situazione e mise un ventenne impaurito, armato e privo di esperienza in mezzo a una situazione che non era in grado di gestire?
Ora, passi che loro sono quelli che difendono il pestaggio della donna trans a Milano, che hanno sfottuto Cucchi dopo l'omicidio e che proponevano leggi che sancissero il presunto diritto di poter uccidere uomini disarmati sparandogli alle spalle, ma vantarsi di quel G8 per attaccare la sinistra è oltre l'indecenza.
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