Le contestazioni di Andrea Elia Rovera


Andrea Elia Rovera, ossia l'autore di numerosi articoli omofobi che raccoglie soldi attraverso la chiesa dei coniugi Carollo sostenendo di voler diventare un giornalista professionista, minaccia le solite querele e ci chiede di pubblicare una sua lettera in cui ordina di smentire le nostre opinioni.

Lamentandosi che qualcuno osi contestare il suo teorizzare che Dio sia un'entità malvagia affamata di discriminazione, ci chiede di rettificare imprecisate "falsità" che ci accusa di aver scritto sul suo conto. Anche se non ci è chiaro a cosa si riferisca, pubblichiamo la sua contestazione:

Egregi gestori del blog "Gayburg",
apprendo che il 26 luglio 2023 avete scritto un post (non un articolo in quanto non siete una testata giornalistica registrata) dal titolo "L'evangelico Carollo attacca Papa Francesco: 'Vuole approvare l'omosessualità'". In tale post avete scritto: "L'impressione è che Roveda, fiero esponente di Forza Nuova, ritenga che Gesù fosse stupido ad invitare all'amore".
In primo luogo vi rendo noto - visto che lo scrivete ogni volta e che ciò non corrisponde a verità - che io non sono iscritto al movimento politico "Forza Nuova", non sono mai stato iscritto e non ho mai versato le quote associative necessarie per aderire al suddetto soggetto politico. Avete dedotto ciò da una mia foto in compagnia dell'On. Roberto Fiore? Ho fatto foto anche accanto alla mia bicicletta ma non per questo sono un ciclista professionista!

In realtà no. Non abbiamo mai detto che lui fosse iscritto a Forza Nuova, ma che fosse vicino a quel movimento. E la foto da lui citata non era alla base di quella costatazione, come non lo erano gli scatti fatti insieme agli esponenti di Fiamma Tricolore. Abbiamo semplicemente riportato quanto lui dichiarava su uno dei suoi molteplici profili Facebook asserendo che lui si era formato alla scuola di Roberto Fiore:



Quindi, trattandosi di un dato di fatto oggettivamente verificabile, non comprendiamo la sua contestazione.

Prosegue la lettera:

In secondo luogo io non ritengo affatto "che Gesù fosse stupido" perché ciò corrisponderebbe a bestemmia e io non bestemmio, in quanto violerei, in tal modo, il primo comandamento: "Non pronunciare il nome del Signore, tuo Dio, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano". (Esodo 20:7)
Sarebbe opportuno che comprendeste bene un testo quando lo leggete e che non attribuiste a terzi ciò che voi avete capito.
Il sottoscritto non ha mai scritto "che Gesù fosse stupido" e - pertanto, se siete in buona fede - sarebbe opportuna una rettifica (errata corrige) di quanto scritto che - così com'è - è passibile di querela per Diffamazione a mezzo stampa, sancito dall'articolo 595, comma 3, del Codice Penale.

Peccato che quelle parole non gli siano mai state attribuite. Il post osservava semplicemente che se si dichiara che l'unico senso del "cristianesimo" sarebbe quello di non accettare chi non risulta repressione dei suoi stessi pruriti sessuali e si pretendono leggi che impongano la sua presunta "morale" agli altri, allora pareva del tutto lecito avere l'impressione che lui ritenesse che Gesù dovesse essere davvero stupido da invitare ad amare il prossimo o a dire che chi voleva poteva seguirlo dato che lui non intendeva imporre nulla.



Si può ancora avere un'impressione o esiste il reato di opinione? Perché se Roveda invoca leggi in stile russo sostenendo che gli altri debbano essere costretti a fare ciò che dice lui, c'è un evidente problema di conflitto con un Dio che ha creato un libero arbitrio e un Gesù che non ha mai costretto nessuno a fare nulla.

Riprende Roveda:

Faccio presente che mai mi sono sognato di citarvi nei miei scritti, mai ho dedicato tempo a parlare di voi o delle vostre pubblicazioni. Vedo, invece, che da parte vostra vi è una sorta di ossessione nei miei riguardi che vi porta a produrre decine di post sulla mia persona e sul suo operato.
Siccome impiegate il tempo a seguire le mie attività e a monitorare ciò che faccio, fatelo almeno bene.
Visto che "screenshottate" tutte le cose che mi riguardano, condividendo sul vostro sito web foto personali, e nome ben visibile, (in palese violazione dell'articolo 167 D.Lgs n. 196/2003), sapete benissimo che il mio cognome è ROVERA e non "Roveda" come spesso e volentieri scrivete. Riportate almeno il nome giusto delle persone a cui dedicate le vostre invettive e le vostre contestazioni.
Certo di avervi resi edotti di quanto poc'anzi asserito, non volendovi sottrarre tempo prezioso, in attesa di Vostro riscontro porgo ossequiosi saluti.

Quindi ci faccia capire, lui dichiara di essere un personaggio pubblico che addirittura rivestirebbe il ruolo di "funzionario di stato" e ipotizza sarebbe reato citare gli articoli contro i gay che lui pubblica a suo nome sui giornali online al fine di incitare i suoi lettori alla discriminazione?



Quindi ci faccia capire. Lui sostiene di poter perseguitare interi gruppi sociali, accusando i gay di essere satanisti sgraditi e Dio attraverso articoli scritta da chi dice di voler fare il giornalista professionista, ma poi non vuole che si possa esprimere segno e disistima verso le sue parole?
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