Maria Rachele Ruiu redige una sorta di manifesto sulla purezza del pene e della vagina

Maria Rachele Ruiu, esponente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus e candidata per Fratelli d'Italia, è ricorsa al più squallido e deplorevole body shaming per insultare e denigrare Emanuela. L'estremista urla che a lei non sta bene che i giudici abbiano applicato la legge perché lei non accetta che quella donna sia riconosciuta per ciò che è e non per i genitali contenuti nelle sue mirande.
In un lungo post pubblicato suo social, la signora Ruiu invita i suoi proseliti a dire che quella donna dovrebbe essere ritenuta un uomo come sostiene lei sulla base di una fotografia. Peccato che a questo punto potrebbe invitare i suoi proseliti a determinare il sesso del suo amico Mario Giordano dalla voce ed è probabile che in tanti direbbero che si tratta di una donna.
Quindi è nella realtà die fatti che la signora non ha dimostrato nulla, ma ha solo dimostrato di non avere particolare morale nel cercare di appigliarsi a dettagli ininfluenti come strumento di incitamento alla discriminazione.

La signora si vanta anche del suo promuovere quella fantomatica "ideologia gender" che le ha procurato tanti soldi facili, spiegando che lei pretende di poter imporre agli altri chi dovrebbero essere perché se gli altri non saranno costretti a conformarsi alle sue fantasie sessuali, lei non si sentirebbe più sé stessa.
E se è da millenni che la filosofia si chiede perché esistiamo, lei dice di avere la riposta: esistiamo per essere ingravidate e per riprodurci come conigli. E se il senso della vita è la riproduzione, allora per lei diventa inaccettabile pensare che le persone siano più dei loro organi genitali. Non serve pensare, non serve fare del bene: l'importante è eiaculare e non usare mai i preservativi.

In un altro capitolo, si inventa che la transessualità sarebbe "una moda" e accusa le donne trangender di "negare ciò che non mi piace di me". Falso, dato che nessuno nega niente, ma chiedono che la loro identità sia riconosciuta per ciò che è.
Inoltre è la sinora Ruiu a urlare che lei vuole operazioni eteriche che conformino quelle persone alla sua idea di donna, motivo per cui pare che Emanuela si accetti e che si asolo lei a non accettarla perché a lei non piace possano esserci donne che non corrispondono ai suoi stereotipi.
Volessimo essere cattivi, potremmo osservare che anche la signora Ruiu si è liberato di quel tumore che era parte di sé ma che a lei non piaceva. Quindi lei deve essere libera di rigettare una parte di sé e gli altri devono essere costretti a non essere riconosciute per ciò che sono? E chi ha detto che a decidere quella sadica regola debba essere lei?

In quello che in molti passaggi pare ricordare il manifesto sulla purezza della razza, scrive:

Insomma, l'impressione è che Maria Rachele Ruiu sia incapace di vivere la sua vita senza mettere becco in quella altrui. E dato che il suo compito è quello di corrompere alla discriminazione quanti più intolleranti le riesca, sostiene che la felicità altrui debba essere ritenuto una minaccia alla sua voglia di predominio.
Pare evidente che riconoscere l'essenza di Emanuela non leda in alcun modo i suoi diritti. Ma forse la signora ha bisogno di emanare giudizi per credersi migliore e cerca di aggrapparsi a regole stereotipate per non guardare alle sue insicurezze.

Una domanda. Se la signora Rachele Ruiu pretende di poter imporre che alcune donne non siano ritenute donne, allora anche noi possiamo mettere in dubbio il suo definirsi donna o cristiana? Oppure la sua teoria è che lei deve essere libera di definirsi sulla base della sua autopercezione e gli altri devono essere costretti ad uniformarsi alla percezione che lei ha li loro?


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