Nicola Porro chiede la messa al bando di Saviano dalla Rai


Nicola Porro appare surreale mentre paragona Saviano al suo Facci, sostenendo che una critica politica possa essere paragonata agli insulti vomitati contro una presunta vittima di stupro da parte del suo amico che si vanta di non pagare le tasse.
Porro sostiene che Saviano dovrebbe essere nesso al bando dalla Rai perché ha osato commentare l'odio viscerale d Salvini ckntro chi salva vite umane nel Mediterraneo. E così il suo Matteo Milanesi scrive:

Non si ferma l’odio viscerale di Roberto Saviano nei confronti del leader del Carroccio, Matteo Salvini, dopo che quest’ultimo ha commentato nelle scorse ore la candidatura di Carola Rackete alle prossime elezioni europee con il partito di estrema sinistra Die Linke. Lo scrittore, anche questa volta, ha voluto calcare la mano e ha risposto così al vicepresidente del Consiglio: “Che faccia tosta! Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire?”.

E se non si capisce come possano sostenere che una citazione letteraria possa essere paragonata ai volgari insulti di Facci ad una donna che ha denunciato di essere stata stuprata, proseguono:

Con Facci si è scatenato letteralmente un putiferio, con annesse le barricate delle opposizioni, che a gran voce hanno chiesto per giorni che il giornalista venisse subito silurato. Dall'altra parte, su Roberto Saviano, pare calarsi un silenzio a dir poco assordante, così come già era successo con il celeberrimo “bastardi”, rivolto a Giorgia Meloni e Matteo Salvini in diretta televisiva.

Quindi Porro ipotizza la necessità di introdurre un reato di opinione? Così pare, mentre precisa che Francesco Filini di FdI e il leghista Giorgio Maria Bergesio concirderebbero con lui nel sostenere che la Rai dovrebbe essere preclusa a chiunque critichi Salvini.
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