Porro si getta sul cadavere di Andrea Purgatori


Nicola Porro sostiene di aver ottenuto dati sanitari privati con una telefonata. Forse ambendo ad ottenere il Premio Sciacallo 2023, il populista scrive:



In un italiano stentato, Porro scrive:

Sulla vicenda relativa alla morte di Andrea Purgatori, ho fatto il mio mestiere di giornalista: ha fatto un po’ di telefonate e ho capito esattamente che cosa purtroppo è successo. Il 24 Aprile, Purgatori va in una clinica a Roma, Villa Margherita, perché si sentiva debole. Si fa fare una TAC da un radiologo e questa evidenzia un tumore molto importante al polmone che non aveva ancora preso il respiro, ma era il motivo della sua debolezza sebbene non avesse ancora sintomi evidenti. Il tumore era molto importante: mi hanno detto che era intorno ai 7 cm ed incurabile. A quel punto, il radiologo chiede di fargli fare una TAC full body con il liquido di contrasto. Passano un po’ di ore prima che possa fare questa TAC, perché Purgatori aveva mangiato ed il liquido di contrasto può essere usato solo quando il paziente è a digiuno.

Dopo una serie di teorie che sarebbe gravissimo gli fossero state fornite senza autorizzazione, conclude:

Il punto fondamentale è che la sua era una malattia tremenda in uno stato avanzato. Qualcuno ha pensato che questa si fosse diffusa in altre parti del corpo e quindi ha adoperato terapie che probabilmente hanno aggravato le condizioni di Andrea. Dall’altra parte, quello che lui aveva era comunque una cosa mostruosa. Insomma, il punto non è chi l’ha ucciso. È stata la malattia ad ucciderlo. Ci sono state valutazioni diverse sulla diffusione di questa malattia e ci sarà un’inchiesta così da vedere cosa effettivamente sia successo.

Quindi Porro ha deciso che sue due telefonate (effettuate con una certa noncuranza della privacy) basterebbero a chiudere il caso?
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