Porro sostiene abbia ragione il ministro meloniano a dire che l'omosessualità sarebbe "una scelta"

Praticamente ogni articolo di Nicola Porro si apre con un sconclusionato attacco alla sinistra, spesso insultata perché osa criticare le sparate omofobe, sessiste e razziste della sua amata destra.
Quest'oggi il vicedirettore de Il Giornale prova a difendere il ministro meloniano allo sport, sostenendo abbia ragiona a dire che l'omosessualità sarebbe una scelta e non una caratteristica naturale come sancito dall'Oms.

Citando tag a casaccio, dato che scrivere "pride" non ha alcun senso se non la volontà di chiarire che quello è un post omofobo che ha lo scopo di incitare alla discriminazione chi odia i pride, scrive:

Segue un surreale articolo a firma di tale Matteo Milanesi, il quale afferma:

Ci mancava l’ennesima tirata della sinistra sull’omofobia. Dopo il pericolo diritti, appositamente sventolato appena Giorgia Meloni arrivò a Palazzo Chigi, si è poi passati all’intramontabile pericolo fascista, che nella giornata di ieri ha ritrovato il solito trittico sventolato dai progressisti contro la destra: l’omofobia. Questa volta, la vittima è il ministro dello Sport, Andrea Abodi, dopo le sue parole a 24 Mattino su Radio 24, commentando il caso dell’ex calciatore della Sampdoria – da poche ore nuovo acquisto del Cagliari – Jacub Jankto, che pochi mesi fa aveva fatto coming out.
“Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta. Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali”, ha affermato il ministro, che poi conclude: “Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono”.

Se anche un celebroleso capirebbe che definire "scelta personale" l'omosessualità significa negare la verità oggettiva per abbracciare l'ideologia, Milanesi si inventa che i gay userebbero la loro sessualità a fini politici:

Insomma, del proprio orientamento sessuale ciascuno può fare ciò che vuole. Il problema è quando la bandiera arcobaleno diventi soprattutto una bandiera politica, cercando di contrappore i paladini di sinistra contro i cattivoni omofobi di destra, come avviene chiaro e luce nelle manifestazioni dei gay pride. Ed è lo stesso Abodi, dopo lo scatenamento delle polemiche, a specificare di essersi riferito a questo tipo di cortei.

Anche qui la loro ideologia pare surreale. Non è certamente colpa dei gay se le destre sono omofobe ed odiano i pride, vantandosi del loro impegno nel cercare di ostacolarne lo svolgimento. E le destre facevano parte di quei prde, con la Lega che sfilava in prima fila prima che arrivassero i russi e chiedessero a Salvini di farsi promotore della loro omofobia.

facendo finta che il ministro non abbia parlato di "scelta", il sito di propaganda di Porro prosegue:

Eppure, è bastata la parola “ostentazione” a far sorgere il putiferio. Elly Schlein parla di omofobia; Pina Picerno si dice “inorridita” dalle parole del ministro; la capogruppo dem alla Camera, Chiara Braga, parla addirittura di “oscurantismo degli anni ’50”. Insomma, è bufera intorno ad un altro membro dell’esecutivo – dopo l’affondo tentato a Delmastro, La Russa e Santanché – senza realmente (forse in maniera dolosa?) comprendere il concetto di Abodi: l’orientamento sessuale è un diritto personalissimo e libero. E per quanto tale non può essere riassunto all’interno di associazioni autoproclamatesi a difesa dei diritti, ma che esercitano pura attività politica. Ovviamente orientata a sinistra.

Come no, la solita "sinistra" con cui loro infarciscono i loro articoli mentre si inventano che le associazioni gay non dovrebbero fare politica e starsene in un angolino a farsi discriminare dal governo.


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Ed ancora:
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