Salvini attacca la legge a tutela della biodiversità

Matteo Salvini ha strenuamente difeso l'inquinamento da poveri sottili nelle città ed ora si scaglia contro una legge europea che mira a ridurre le barriere che limitano la connettività dei fiumi, aumentare gli stock di carbonio migliorando la gestione forestale, diminuire l’uso di pesticidi, rendere più sostenibile la pesca e aumentare il verde urbano.
Dice che solo il Pd potrebbe sostenere quella roba, dato che lui guarda al profitto che potrebbe derivare da deferestazioni, cementificazioni e uso intensivo dei territori.

La norma, passata con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti, mira a ripristinare il 20% delle aree terrestri e marine in modo da fermare la perdita di biodiversità entro il 2030 con misure di ripristino della natura e successivamente estendere lo stesso concetto a tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Si tratta di un obiettivo che serve a garantire sicurezza alimentare, resilienza climatica e salute e benessere per popolazione, fauna e flora. ma evidentemente sono temi che non interessano a Salvini.

Intanto il governo Meloni chiarisce la sua linea: non aumentate le sanzioni contro chi inquina ma a chi si batte per il clima:

Insomma, la loro teoria è che il dissenso si rivolva con la repressione.


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