Il partito di Adinolfi chiede l'espulsione dei gay dall'esercito in onore di Vannacci

Per onorare l'omofobia del suo colonnello Vannacci, è in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi che Mirko De Carli invoca l'immediato licenziamento di tutti i gay che prestano servizio nell'esercito. Secondo il consigliere comunale di Riolo Terme, l'eterosessualità sarebbe un requisito fondamentale per poter essere un militare.

In un inaccettabile post dal titolo "Fuori i gay dall'esercito", l'esponente del partito di Mario Adinolfi scrive:

Disonorevole non è il comportamento del Gen. Vannacci ma la piega presa dai Ministri della Difesa italiana che consentono cambi di sesso a piacere e celebrano unioni civili omosessuali tra le Forze Armate italiane.

Se non si ci piò aspettare molto da un esponente di un partito ferocemente omofobo, intollerabile è come De Carli sostenga che i diritti civili andrebbero calpestati solo perché lui è omofobo. E sinceramente le sue offese gratuite sono davvero di una bassezza infima.

Il lungo e noioso post di De Carli prosegue:

Nell'intervista odierna del già Ministro Pinotti si ripropone la solita trita e ritrita narrazione arcobaleno che vede come necessario il superamento della stagione machista e sessista dell'esercito tricolore: si immagina un corpo dello Stato dedito a proporsi come avanguardia di quei falsi miti di progresso che si stanno espandendo a macchia d'olio in tutti gli ambienti di palazzi della Repubblica Italiana.

Se il suo citare il titolo del libercoletto omofobo di Adinolfi non chiarisce in che modo lui possa ritenere che odio e sessismo sarebbero "valori" agli occhi del suo partito, incalza:

La funzione essenziale militare ha a che vedere con la sicurezza del paese e la sua capacità di porsi come forza di pace nel mondo: per raggiungere questi obiettivi, che la stessa Costituzione pone come centrali e decisivi, occorrono uomini e donne capaci di servire il proprio paese nella serenità di una condizione di vita privata e familiare stabile. Conciliare la scelta affettiva omosessuale o la possibilità di cambio di sesso con il rigore della missione miliare è una sfida del tutto ideologica e "sconnessa" dalla realtà. Ragioniamo col buonsenso e a voce alta: è cosa ragionevole immaginare un uomo che possa essere attratto da altri uomini vivere e condividere tutto in un ambiente di lavoro di soli uomini? È ragionevole immaginare un uomo che diventi donna e che possa competere alla pari (?) con le altre donne delle forze armate senza creare un'evidente disuguaglianza discriminatoria e un disagio insopprimibile?

E qui Hitler sarebbe probabilmente fiero di De Carli. Il consigliere di Riolo terme sostiene infatti che i gay andrebbero ritenuti inferiori agli eterosessuali, si inventa che le donne sarebbero a disagio con le donne transessuali e si mette a fantasticare su uomini che farebbero sesso con altri uomini. Insomma, discorsi da bar di bassissimo spessore.
In qualità di esponente di un partito di proprietà di un divorziato, non spiega in che modo l'essere eterosessuale renderebbe più solide le famiglie. E sinceramente quella tesi diventa ancora più assurda quando è lui a urlare che a lui non sta bene che le famiglie gay possano ricevere stabilità perché lui non vuole che due uomini o due donne possano sposarsi.
Da notare è come De Carli dedichi molta attenzione a dire che l'omosessualità non sarebbe una caratteristica naturale, ma sarebbe "una scelta". Il suo tentativo è quello di legittimare i violenti all'omofobia sostenendo che i gay non nascerebbero così, ma sceglierebbero di esserlo come lui ha scelto di essere omofobo. Ed ovviamente una scelta è criticabile, al contrario di una caratteristica naturale.

Parte così la sua solita retorica sul fatto che i gay non avrebbero diritti, perché lui sostiene che l'equalizza sarebbe un ingiusto desiderio di chi viene discriminato da lui:

La prima regola per un buon funzionamento di un corpo d'armata è rappresentata dalla sua coesione: per realizzarla è necessario che tutti i componenti siano trattati nello stesso modo e abbraccino la stessa missione. Se, nel percorso di vita di queste comunità militari, consenti ad alcuni suoi componenti di poter mutare gli equilibri garantendo che un desiderio si trasformi in diritto si andrebbero creando una serie di disequilibri capaci di indebolire l'ossatura della struttura stessa. Per questo il Gen. Vannacci attacca con forza e veemenza l'ideologia arcobaleno, ben consapevole delle nefaste conseguenze che sta producendo soprattutto nel comparto di sicurezza nazionale e per questo meritava di essere difeso e protetto dal contrattacco dei mass media propinatori del pensiero unico lgbtq.

Il fatto che De Carli voglia trasformare il suo desiderio di discriminazione in una realtà che calpesti i principi della nostra Costituzione pare un fatto che dovrebbe renderlo incompatibili persino col suo ruolo di consigliere comunale. Eppure lui si affretta a dire che lui ha deciso che avrebbe ragione a dire che quella del militare è una professione che richiede l'eterosessualità, forse pensando a come i militari del suo amato Putin siano stati chiamati a stuprare bambine di tre anni:

Chi si prenderà "la briga" di definire queste mi eparole come discriminatorie nei confronti della comunità omosessuale avrà fiato da sprecare: certe professioni richiedono qualità che hanno a che vedere con le scelte di vita privata e per questo alcune persone sono idonee ed altre no.

Ancora una volta, offendo la sua falsa testimonianza, De Carli torna a sostenere che l'omosessualità sia "una scelta". Peccato che l'omosessualità non sia una scelta, al contrario del suo aver scelto di essere omofobo e di dedicare energie a infliggere ingiuste discriminazioni.

Dato che De Carli cerca anche ci creare paura verso i gay, si inventa che sarebbero i gay ad essere violenti. Dopo parole così violente ed offensive, ha il coraggio di scrivere:

La falsa e violenta retorica arcobaleno può (e lo è in buona parte già oggi)essere un pericoloso elemento di destabilizzazione nel sistema di difesa tricolore: non consentire alle persone gay (come a tutte quelle persone che non superano i test preliminari dell'Accademia Militare) di prestare servizio nell'esercito è una scelta doverosa e necessaria per arginare una china pericolosa. Ci vorrebbe coraggio, quello che questo governo di centro-destra solo a parole ha manifestato ma non ha ancora tradotto in fatti concreti.

Quindi De Carli vorrebbe che la Meloni abolisse la Costituzione? E dato che lui si definisce un "politico", lo sarà che per esercitare certe professioni servirebbe almeno un minimo di rispetto per la nostra Costituzione?


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