È morto Giorgio Napolitano, il primo presidente che si spese contro l’omobitransfobia
Si è spento, all’età di 98 anni, Giorgio Napolitano. Fu Presidente della Repubblica dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e fu il primo della storia italiana ad avere un secondo mandato. In quel ruolo, Napolitano pronunciò discorsi a sostegno dei diritti lgbt e per condannare l’omobitransfobia, divendo il primo capo dello Stato a celebrare la Giornata mondiale contro l’omobitransfobia.
Nel 2009 sottolineò come «la lotta contro ogni sopruso ai danni delle donne, contro la xenofobia, contro l’omofobia, fa tutt’uno con la causa indivisibile del rifiuto dell’intolleranza e della violenza, in larga misura oggi alimentate dall’ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dai principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza nazionale democratica». Per questo invitava a tornare all'articolo 2 della Costituzione e «ai valori della non discriminazione e dell'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso».
Nel 2011 conferì la medaglia di bronzo ad Arcigay Trieste per un progetto contro l’omofobia condotto nelle scuole. Nello stesso scrisse una lettera contro l’omofobia: «Esprimo la mia vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto il loro orientamento sessuale. Un pensiero particolare va a quei giovani che per questo hanno subìto odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi. Come ho più volte ribadito, la denuncia e il contrasto all'omofobia devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta: in questo senso la cultura del rispetto dei diritti e della dignità della persona ha già trovato significative espressioni sul piano legislativo e deve trovare piena affermazione in primo luogo nella famiglia, nella scuola, nelle varie realtà sociali e in ogni forma di comunicazione».