La nuova sparata del pastore Carollo: «Il generale Vannacci è frutto delle nostre preghiere»
Il pastore evangelico Luigi Carollo non ha mai nascosto la sua smodata eccitazione davanti alle tesi omofobe, xenofobe, misogine e razziste espresse dal generale Vannacci. E se è pur vero che basterebbe leggere ciò che il pastore scrive sui social per mettere in discussione il suo dirsi "cristiano", pare alquanto blasfemo il suo sostenere che Vannacci sarebbe il frutto delle preghiere della Sabaoth Church di Modena:
In quella loro abitudine a parlare per slogan, cercano di corrompere alla discriminazione i poveri di spirito sostenendo che la "stragrande maggioranza" degli italiani sarebbe razzista ed omofoba. E sinceramente suscita repulsione un Elia Rovera che eccita il pastore sostenendo che accettare l'amore tra due persone dello stesso sesso sarebbe come bere piscio da cesso:
Davanti a quell'immagine, il pastore si dice divertito, confermando il livello di odio e di istigazione alla discriminazione di cui vuole essere complice:
Un simile odio e una simile ossessione omofoba possono essere ritenuti normali? A quel punto si capisce perché il pastore abbia scritto messaggi a sostegno dei reati d'odio sul corpo della figlia per opporsi al ddl Zan: se si fosse riconosciuto che l'istigazione all'odio è reato, simili oscenità avrebbero avuto rilevanza penale.
Ad esprimere apprezzamento verso il loro sostenere che Vannacci sia un dono di Dio è anche Mirko De Carli, esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi:
D'altronde l'adinolfiniano risulta essere stato capace di scrivere frasi come queste:
Insomma, per lui andrebbe "neutralizzato" chi osa sostenere che l'odio non è opinione come sostengono loro.
Update 0:50. Nel consueto messaggio con cui il pastore è solito auzzarci conttro i suoi seguaci, aggiunge:
E se lui prega perché chi esprime pensieri incostituzionali possa entrare nelle istituzioni esattamente come disse di aver pregato perché Dio garantisse impunità a chi commette reati dettati dall'odio, resta molto opinabile il suo sostenere che Vannacci sarebbe "ministro di Dio" solo perché lui si eccita davanti a chi dice che i gay non sarebbero normali.
Se un conto è il suo diritto di dichiarare al mondo che lui preferisce Vannacci a Gesù, un altro è che diffami Dio sostenendo che Vannacci esprimerebbe il suo volere. Infatti il suo tentativo di attribuire a Dio ogni sua ideologia pare quanto di più blasfemo e offensivo possa fare.
Ad esprimere apprezzamento per il suo augurio affinché Vannacci ottenga una strapagata poltrona pubblica ha ottenuto il plauso del solito Mirko De Carli e del consigliere leghista Sergio M. Binelli:
Litigando con i suoi stessi proseliti, il pastore ribadisce che Vannacci debba essere elogiato bravo perché dice cose che non si sentivano da tempo (tipo dal Ventennio):
Resta il problema che Carollo non prova neppure a spiegare cosa dovrebbe esserci di "cristiano" nel dare libero sfogo ai propri pregiudizi, insultando interi gruppi sociali.
Ed ancora, è senza spiegare chi mai difenderebbe degli stupratori, è sempre tirando in ballo Cannacci che scrive:
Il nesso non pare chiaro, così cone non si comprende in che modo degli stupri compiuti da italiani, figli di otaliani, dovrebbero rivalutare discorsi razzisti ed omofobi del suo generale.