Siamo alle purghe del pensiero. La Lega vuole cacciare il direttore di un museo privato: «È razzista con i cristiani»
Pare abbastanza evidente che la Lega di Matteo Salvini abbia enormi problemi nel tollerare la libertà di pensiero di chi dissente da Pillon o da Vannacci.
Ricorrendo a toni inaccettabili da regime totalitario, il delfino di Salvini ha attaccato il direttore del museo egizio di Torino, sostenendo vada cacciato perché lui lo accusa di essere «razzista con gli italiani». E già vien da ridere, dato che a pronunciare quelle parole è l'esponente di un partito che, diceva di non sentirsi italiano e di volersi pulire il deretano col Tricolore in quanto loro si identificavano come abitanti di una inesistente terra chiamata Padania.
Secondo il leghista Crippa, ci sarebbero «figure potenzialmente più qualificate». Ma anche tale asserzione non pare condivisa, dato che la comunità degli egittologi si è apertamente schierata a favore del direttore. Ed è ancora più surreale che tutte quelle offese derivino dalla rabbia che il leghista Crippa nutre verso chi ha dedicato molte attenzioni al multiculturalismo.
Dato che nominare oil nome di Dio inviano porta voci, il leghista arriva persino ad accusarlo di di essere un uomo «di sinistra che ha gestito il Museo Egizio di Torino in modo ideologico e razzista contro gli italiani e i cittadini di religione cristiana».
Qualora ve lo stesse chiedendo, non è successo nulla di nuovo. Il leghista Crippa si rifà ancora alle polemiche leghiste del 2018, quando il partito di Salvini contestò alcuni sconti fatti ai giovani di lingua araba.
Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura alla Camera, dichiara che il governo non intende dare seguito alle richieste leghiste perché «né il Ministero della Cultura né la maggioranza stilano liste di proscrizione né vogliono cacciare Greco dal Museo Egizio. La nomina, inoltre, è di competenza della Fondazione in autonomia e il rinnovo delle cariche si avrà il prossimo anno».
E quello non è un dettaglio da poco, dato che il museo è di fattoi privato e dunque i leghisti non hanno alcun diritto di imporre al loro ideologia a privati cittadini.
Anche il Cda del museo chiarisce che Greco non si tocca che il consiglio «esprime all’unanimità, con assoluta convinzione, l’apprezzamento per l’eccellente lavoro svolto, ormai dal 2014, dal proprio direttore. Grazie al suo operato il nostro museo è diventato un’eccellenza mondiale».
Leggi l'articolo completo su Gayburg