L'imbarazzante fuorionda di Andrea Giambruno trasmesso da Striscia


Il fidanzato di Giorgia Meloni, che parla sempre di "famiglia tradizionale" anche se lei convive con il padre della figlia che ha concepito al di fuori del matrimonio, è tornato al centro delle polemiche. In un video trasmesso da Striscia la Notizia, un fuorionda lo mostra mentre dice parolacce e mostra attentamente inappropriati con le colleghe.
Prima di accarezzare una sua collaboratrice come si farebbe con un cane, Giambruno ha iniziato ad inveire su chi non gradisce il suo improbabile ciutto:

Ma non mi rompessero il ca**o con il mio ciuffo. Già che ce li ho i capelli, sono 42 anni che ce li ho. Poi qui dentro sono tutti pelati. Ma non mi rompete i cog***i. Non mi rompessero il ca**o. Qui c’è gente che bestemmia in onda e con me guardano il capello. Che ca**o vuoi scusa? Non dire ca**ate, tu fatti i ca**i tuoi.

Poi ha deciso di andare a tocacciare una sua collaboratrice, dicendole: «Che intelligente, perché non ti ho conosciuta prima?!». Sarà felice donna Meloni.

Ovviamente la destra fa già quadrato attorno al fidanzato della premier, ripetendo il copione già visto quando difesero il suo incolpare le vittime di sturo per le violenze subite. In particolare, la solita Hoara Borselli urla che una donna dovrebbe gradire le molestie:



Se è verosimile che simili frasi potrebbero far piacere ad una attricetta che ha basato la sua carriera sul mostrare il seno al pubblico, altrettanto vero è che il fatto che ad Hoara Borselli piaccia essere molestata non significa che alle altre donne debba andar bene. Sarebbe come sostenere che se c'è chi ama il sado/maso, automaticamente tutti dovrebbero accettare di essere presi a frustate durante il sesso.

Abbastanza contraddittorio è anche Vittorio Feltri, dato che se Giambruno avesse solo "rivolto un complimento ad una brava giornalista", non si capirebbe perché dica sia stato "sputtanato".



Eppure, davanti ad immagini inequivocabili, la destra prova a sostenere sbagli chi valuta i fatti che ha visto in prima persona al posto di credere alla loro versione.
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