Porro corre a dare ragione a Salvini, incolpando l'elettrico per la tragedia di Mestre


Gli autobus che prendono fuoco a Roma sono tutti a gasolio. Ma dato che Salvini ha deciso di usare i 21 morti di Mestre per attaccare le auto elettriche, Nicola Porro si è subito attivato per sostenere che il problema siano le batterie e non il salto di dieci metri che ha preceduto l'incendio:



Chissà se Porro crede davvero che, dopo un volo di dieci metri, sarebbe cambiato molto se l'autobus avesse avuto un serbatoio di gasolio. Ma forse voleva solo dare ragione a un Salvini che si getta sui cadaveri sostenendo di aver sentito cose...



E dato che alla destra piace inventarsi le notizie, i suoi lettori gli suggerisco di sostenere che l'eventuale malore dell'autista sia stato causato dai vaccini:



Ma lo sapranno che anche l’incendio di un’auto a benzina è complicato dalla presenza della benzina?

Ovviamente Porro non dà notizia dei due ragazzi nigeriani che hanno salvato delle vite umane:



Intanto il ministro alle infrastrutture e ai trasporti, invece di recarsi sui luoghi della tragedia per verificare le disastrose condizioni in cui versava il guard rail, preferisce zompettare da uno studio televisivo all'altro.



E non mancano le promesse di preghiera. Se in mattinata disse che lui pregava per i morti, nel pomeriggio ha pubblicato l'omelia del patriarca. Ma il ministro non parla di ciò che dovrebbe essere sua responsabilità, come un guard rail che mai avrebbe potuto scongiurare il peggio perché vecchio e probabilmente del tutto inadatto:



A Salvini pare normale che ci fosse quella cosa a protezione di un cavalcavia alto dieci metri?
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