Un altro tribunale sconfessa Salvini. Il leghista Ciocca si scaglia contro diritto e Costituzione


Secondo il leghista Ciocca, la minoranza della minoranza degli elettori che li ha votati gli avrebbe dato mandato di approvare leggi illegali come "soluzione" a problemi complessi che loro parrebbero del tutto incapaci di gestire. Evidentemente accortosi in ritardo che atri tribunali hanno confermato la sentenza di quella giudice che lui insulta da giorni, sconfessando Salvini, il leghista pare sull'orlo di una crisi di nervi



Mettessimo ai voti chi vorrebbe la castrazione dei politici, probabilmente la maggioranza degli italiani voterebbe a favore. Ma per sua fortuna, la legge impedirebbe ai gendarmi di poter andare ad amputargli il pene. E quindi il diritto negherebbe il volere del popolo, perché non è legittimo violare la legge, anche se si è stati votati o se una presunta maggioranza è per l'illegalità. Altrimenti non si giurerebbe sulla Costituzione, ma sul sondaggio politico.
In particolare, l'articolo 104 della Costituzione prevede che la magistratura sia autonoma proprio per difendere i cittadini dai politici che dovessero decidere di ignorare la legge.

Resta altresì evidente che la "volontà del popolo" non c'entri proprio un bel nulla. I magistrati applicano la legge, non devono interpretare "la volontà del popolo". E ancor meno sono tenuti ad applicare quella che Ciocca sostiene sia la volontà del popolo, ancor più se si considera che la Meloni prometteva l'abolizione delle accise e non l'introduzione di riscatti per chi non vuol essere sequestrato.
Stando a ciò che scrive, pare proprio che il leghista (prescritto per i rimborsi in Regione Lombardia) voglia cancellare il diritto e la Costituzione in un sol colpo.
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