Continua il piagnisteo di Coghe. Ora si lamenta che il comune gli abbia sistemato la serranda

Jacopo Coghe diceva di aver subito un "attentato terroristico". Giurava che qualcuno avesse dato alle fiamme la sede della sua organizzazione forzanovista, asserendo l'avessero "devastata". Oggi si lamenta che il Comune abbia ripulito in cinque minuti le due scritte che lui spacciava per devastazione, urlando che lui vorrebbe che il sindaco esprimesse apprezzamento per le sue campagne contro le donne come hanno fatto Salvini e la Meloni.
Se l'atteggiamento di Coghe pare abbastanza infantile, fa abbastanza ridere dica anche che qualcuno avrebbe cancellato cose che lui sostiene abbia decido di documentare solo oggi nonostante tutti i selfie che lui, Pillon e Maria Rachele Ruiu si sono fatti per tutto il week-end davanti a quelle serrande. Evidentemente vuole far credere che esistessero cose che none esistono, dato che già in molti nutrono forti dubbi sulla fantomatica "molotov" che dice di aver trovato nella sua sede e che lui afferma sarebbe stata introdotta dai docenti che terranno corsi di educazione al rispetto a lui sgraditi. Come lo sa? Non lo sa, ma lo dice perché li vuole diffamare.

Insomma, Coghe fa polemica su tutto. Prima si lamenta delle donne non si fanno privare dai loro diritti, poi si lagna se il Comune abbia cancellato quattro scritte che lui spacciava per un attentato terroristico.
Peccato che la verità dica che sia bastata una mano di vernice pe ricancellare gli "ingenti violenti e distruttivi danni" del "selvaggio attacco" da parte delle femministe di cui lui parlava nei comunicati stampa diramati a ciclo continuo. E se gli fanno le scritte a loro non va bene. Se gliele cancellano a loro non va bene. Se le donne hanno diritti a loro non va bene. Se i gay non vengono discriminati a loro non va bene... e che palle!


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