Coghe torna a rilanciare la storiella della fantomatica "bomba"
Chissà per quanto tempo ancora Jacopo Coghe vorrà trascinare il suo incessante piagnisteo per le proteste davanti alla sede della sua organizzazione forzanovista, fondata da quel tale che guidò l'assalto alla sede dei sindacati.
Ormai ripetitivo nel suo dire sempre le stesse cosa, anche oggi cerca di raccontare ai suoi che lui ha deciso che nessuna donna di destra protesterebbe mai contro i maschi che picchiano le donne. Quindi lui ha deciso che quelle donne fossero necessariamente di sinistra e che persone che neppure si trovavano in zona dovrebbero riconoscergli chissà quale autorità chiedendogli scusa perché lui sbraita ossessivamente che lui esige che la sinistra gli obbedisca.
Sempre ingigantendo i fatti, oggi tenta di sostenere che quella sorta di portacandele privo di innesco che lui dice di aver trovato avesse un innesco. E dice di averlo stabilito sulla base di immagini che non mostrano niente e che lui dice di aver tirato fuori a settimane di distanza dai fatti e di averle pubblicate sui social prima id mostrarle agli inquirenti. Quindi, stando alla sua versione., lui dichiara che starebbe mostrando delle prove di indagine in corso e non ancora in possesso degli inquirenti. Il che sarebbe molto grave.
Se fa ridere il suo continuare a dire che lui avrebbe subito un fantomatico "attentato", poco chiara è cosa intenda con le sue minacce finali. Chi se ne frega se lui si ricorderà di quanto odia la sinistra dato che da esponente di un'organizzazione forzanovista è sempre stato promotore di Lega e Fratelli d'Italia? E in che modo il suo piagnisteo dovrebbe legittimarlo ad attentare ai diritti civili e alle libertà fondamentali impegnandosi nella promozione delle discriminazioni?
Anche a voler prendere per buona la versione di Coghe e a voler credere che quelle immagini risalissero alla serata in questione e che lui le avrebbe visionate solo con settimane di ritardo, qualcosa continua a non tornare. Ad esempio, se la bottiglia fosse stata accesa come dice lui, perché nell'oggetto da loro fotografato non è presenta alcun segno di bruciatura?
E in che modo qualcuno avrebbe potuto avvicinarsi alla sua verrina dato che era presidiata da poliziotti che impedivano a chiunque non fosse un loro iscritto di potersi avvicinare?
Quindi Coghe sostiene che quegli agenti avrebbero fatto passare qualcuno che aveva una presunta bomba in mano? È certo non fosse semplicemente la luce dei petardi che in tutte le altre immagini si vedono scoppiare in strada? Infatti il suo racconto non trova mai una corrispondenza con le immagini degli altri, dove si vedono fumogeni o bottiglie ma anche poliziotti che manganellavano le donne proprio davanti alla vetrina in cui Coghe sostiene sarebbe stata introdotta la bottiglia:
Interessante è come i testimoni oculari raccontino una versione diversa da quella di Coghe, il quale ovviamente cerca di prendersela con quelle donne a cui lui vorrebbe fosse negato ogni diritto di scelta.
Ovviamente i proseliti di Coghe ci mostrano tutta la loro violenza, divertendosi a dare dei "satanisti" e "pedofili" a chiunque si opponga alla loro ideologia:
È più pericoloso chi protesta in difesa delle donne o chi irride la pedofilia per sostenere la violenza contro le minoranze?