Don Iapicca continua a sfottere il patriarato, insiltando i genitori gay
Don Antonello Iapicca continua a sfottere il patriarcato, citandolo a caso per tematiche che nulla hanno a che fare con la violenza sulle donne. Chiarendo che lui ha schifo di chi fa nascere figli perché lui preferisce sfruttare la sofferenza di bimbe terminali a cui avrebbe voluto infliggere sadiche torture per squallidi fini politici, scrive:
Ebbene si, essere consenzienti ha il suo valore. Infatti ciò che differenza uno stupro da un atto d'amore è proprio quello.
E quindi esiste differenza tra un maschio di destra che picchia la moglie e una donna che esercita il suo diritto all'autodeterminazione. Ed il patriarcato è scuramente più simile ad un don Iapicca che vuole imporsi sul corpo di quella donna che a due gay che hanno affrontato mille pregiudizi per dare amore ad un figlio.
Diffamatorio e violento, indice del degrado etico della sua propaganda omofoba, è anche il suo sostenere che quei genitori tratteranno il figlio come un giocattolo. Forse si confonde con certi genitori etero che lui ha benedetto o forse parla di come lui volesse usare Indi Gregory come un giocattolo dell'estrema destra al fine di torturarla per mera propaganda.
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