Il generale Vannacci torna a vomitare odio contro i gay
Premiato dal Governo Meloni per aver scritto un ignobile libretto che calpesta numerosi principi costituzionali, il generale Vannacci è tornato e cercare visibilità vomitando nuovi insulti dalle pagine de Il Fatto Quotidiano.
Il militare ha esordito con la sua olita invettiva contro i gay:
Perché Netflix non approva rappresentazioni se al suo interno non ci sono omosessuali? Io ho amici omosessuali ma sono pochissimi, perché quando accendo la tv devo sempre trovarmeli davanti? Perché la Disney modifica i suoi cartoni animati e finanzia i gay pride? Vogliamo estinguerci? La procreazione sarà affidata alle provette?.
Mostrato di essere capace di ripetere a pappagallo la peggior propaganda fascista, ha poi sostenuto curiose statistiche:
Ho preso i dati da siti che ne vanno fieri. Sostengono che in prima serata il mondo non-etero è rappresentato dal 22% che contrasta col fatto che nella società è presente al 3,5%. C’è una regia. Ne parla un libro del 1989: la prima linea di sforzo è la desensibilizzazione, per vaccinare il mondo.
Nulla di nuovo, dato che anche nel suo osceno libretto sosteneva esista un fantomatico piano per "inondare l’etere di messaggi omosessuali per desensibilizzare la società nei confronti della minaccia gay". E se le opinioni possono meritare commenti.
Dato che il uso essere omofobo eccita i fascisti, ne anche approfittato per aggiungere:
Se ci sono gay nell’esercito? Presumo ci siano. Se il 3,5% della popolazione non si riconosce nell’eterosessualità la stessa percentuale sarà nelle forze armate. Ma non indago. LGBT è una categoria protetta: ‘non normale’ si può dire a chiunque, ai carabinieri, agli armeni, e nessuno si lamenta; se lo si dice agli omosessuali arrivano le accuse di omofobia. Ecco il mondo al contrario.
Ogni commento pare superfluo.