Il natale leghista diventa pretesto per attaccare il diritto costituzionale alla libertà religiosa

Da quando Salvini ha smesso di andare per moschee in cerca di voti, l'odio religioso pare diventato un vanto leghista. Ed anche in occasione del santo Natale, il partito di Salvini ha ritenuto di dover attacca una sinistra che difende il principio costituzionale della libertà religiosa per elogiare la sindaca leghista che vieta agli islamici di pregare adducendo presunti motivi di ordine pubblico:

Nella foto si vedono tante bandiere italiane, ma nessuna bandiera del Pd. Ma la Lega sceglie il titolo di un quotidiano di proprietà di un senatore leghista che titola "Il Natale islamico del Pd". Tanto basta a comprendere quanto il partito di Salvini sia razzista e perché Salvini abbia perso la causa che intentò contro chi affermava che la Lega è un partito razzista.
Inoltre è facile dire che le moschee siano "abusive" se li si è resi tali adducendo pretesti non sempre così motivati. Ma in fondo Salvini si è guardato bene dal notare che i vetri delle vetrine di Provita Onlus non apparivano a norma per un locale pubblico, dato che l'organizzazione forzanovista è sua amica. Evidentemente la legge non è uguale per tutti e l'odio islamico è motivo di vanto per quelli che poi vogliono imporre presepi nelle scuole.


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